Muore nell’aereo caduto: due indagati
Sant’Omero, il pm invia avvisi di garanzia al venditore e al tecnico che l’ha montato. Sentito il testimone della tragedia
TERAMO. Sono due gli avvisi di garanzia per omicidio colposo: il primo a chi ha venduto l’aereo, il secondo al tecnico che l’ha montato insieme alla vittima. Il sostituto procuratore Laura Colica ha indagato il marchigiano che recentemente aveva venduto il Rans S9 al pilota deceduto nell’incidente di sabato pomeriggio e il tecnico teramano che l’ha assemblato insieme a lui. Proseguono a ritmo serrato, dunque, le indagini sulla morte di Maurizio Sabbatin i, il grossista sambenedettese di 38 anni che sabato alle 17,35 è decollato dall’aviosuperfice di Corropoli sull’aereo appena acquistato, tanto che era il primo volo.
Laura Colica ieri ha anche scelto l’anatomopatologo che eseguirà l’autopsia: Gina Quaglione stamattina riceverà l’incarico per l’autopsia. Il pm ha incaricato anche un colonnello dell’Aeronanutica in pensione per eseguire una perizia sui rottami dell’aereo precipitato poco dopo le 18 di sabato nell’area industriale di Sant’Omero.
Il magistrato, inoltre, ieri ha fatto sentire un testimone oculare della tragedia, il quale al Centro ha dichiarato di aver visto il velivolo fare un cerchio in senso verticale in aria. Ai carabinieri ha detto di aver visto l’aereo quando era già all’apice, modificando parzialmente la sua versione. Il magistrato però ha intenzione più avanti di risentirlo, e di vedere se ci sono altri testimoni dell’accaduto. E ha anche acquisito la pagina di cronaca sulla tragedia di Sant’Omero pubblicata lunedì dal Centro per le immagini fotografiche dei rottami, utili alle indagini.
Le decisioni del magistrato hanno l’obiettivo di dare risposte a quattro quesiti basilari per accertare la dinamica dell’incidente. La nomina del medico legale e quindi l’autopsia sono necessarie per scartare l’ipotesi di un malore del giovane pilota. L’avviso di garanzia al montatore ha lo scopo di stabilire se sia stato commesso un errore nella fase di assemblaggio, eseguito peraltro anche dalla vittima.
Il Rans S9 è infatti prodotto negli Stati Uniti e viene poi montato dagli acquirenti. L’avviso di garanzia al venditore ha l’obiettivo di capire se il modello presentava o no difetti già all’origine.
La nomina del colonnello è anche in questo caso volta a confermare o meno l’esistenza di errori nell’assemblaggio o di guasti. Ultimo quesito: verificare l’ipotesi dell’errore umano durante un’evoluzione, visto che l’aereo è costruito appositamente per fare acrobazie in volo. A questo riguardo il testimone può essere utile.Certo è che Sabbatini era un pilota esperto, che aveva preso l’abilitazione un paio d’anni fa. Era socio dell’Avioclub di Corropoli, che frequentava quasi giornalmente. Prima aveva un altro aereo, poi aveva acquistato il monoposto che aveva chiamato “The black sheep” cioè “La pecora nera”.
Quello di sabato era il primo volo con il Rans S9: Sabbatini era in continuo contatto radio con il presidente dell’Avioclub Remo Dezi, che lo teneva aggiornato anche sulle condizioni meteo.
Ad esempio, una quindicina di minuti dopo il decollo, gli aveva comunicato che si era alzata una brezza marina, per cui sconsigliava un atterraggio, fino a quando non sarebbe sceso il vento. Ma comunque, ha continuato Dezi nel racconto di quanto accaduto in quel terribile pomeriggio, Sabbatini non era intenzionato a rientrare nell’immediato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA