TERAMO
Negozio chiuso dopo il Covid: il tribunale cancella i debiti
Decreto del giudice per una commerciante teramana che ha accumulato centomila euro di passivo: «Non ha determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode»
TERAMO. È la cronaca dei tribunali a declinare i tempi infiniti di una pandemia. Perché se l’emergenza sanitaria fortunatamente è un ricordo, ci sono storie a raccontare – proprio nei tempi della Giornata nazionale dedicata alle vittime del Covid – che niente sarà più come prima. Come nel caso di una commerciante teramana che a causa della crisi generata dal Covid nel 2021 è stata costretta a chiudere il suo negozio di dolciumi dopo aver accumulato centomila euro di debiti tra bollette, tasse e forniture non saldate. Fin quando ha potuto ha pagato cercando anche un’altra occupazione proprio per saldare i debiti, poi si è arresa e ha presentato un piano di ristrutturazione del debito mettendo nero su bianco la mancanza di beni con cui far fronte alla sua situazione.
Il giudice della sezione civile Flavio Conciatori ha accolto la procedura concorsuale e approvato il decreto di esdebitazione, ovvero la cancellazione del debito. «Non ha determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode», si legge nel decreto, «non ha tenuto comportamenti tali da inibire una valutazione di meritevolezza».
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