Nuovo rettore, c’è un solo candidato
Per ora è il preside Luciano D’Amico l’unico personaggio in corsa, deciso il giorno del voto: è il 16 gennaio del 2013
TERAMO. Un solo nome e una data. E’ Luciano D’Amico, preside della facoltà di Scienze della comunicazione, il candidato in corsa per il dopo Tranquilli Leali. Smentite le voci che vedevano anche l’ex prorettore Michele Pisante ambire al la poltrona da rettore dell’Università di Teramo.
D’Amico resta l’unico in pista. E la data è vicinissima: si terranno infatti il 16 gennaio prossimo le votazioni per le elezioni del Magnifico. Lo ha stabilito ieri mattina, con un decreto, il decano dell’Ateneo, Antonio Bellacicco, professore di Statistica a Scienze Politiche. Le urne resteranno aperte dieci ore, dalle 9 alle 19, di quel giorno prossimo nella sala delle lauree della Facoltà di Giurisprudenza.
LE NUOVE REGOLE. Non tutto è scontato. Secondo il nuovo statuto infatti possono essere eletti alla carica di Rettore i professori ordinari in servizio nelle Università italiane «che abbiano optato o optino per il tempo pieno e assicurino un numero di anni di servizio almeno pari alla durata del mandato prima del collocamento a riposo».
Per sostenere la candidatura c’è bisogno della firma di dieci docenti di ruolo. Il Rettore quindi sarà eletto con il cosiddetto voto supplementare: ogni elettore può esprimere una prima e una seconda preferenza. Il candidato che ottiene la maggioranza assoluta delle prime preferenze, validamente espresse – e quindi corrispondenti alla metà più uno delle schede valide –, è eletto. Se però nessun candidato ottiene la maggioranza prevista, ai due candidati più votati sono attribuite le seconde preferenze espresse in loro favore.
RESTA PER SEI ANNI. Il nuovo Rettore resta in carica fino al 2018, ovvero per sei anni accademici. Entrando nel dettaglio di quella che sarà (si spera) la svolta dell’Ateneo teramano, rimasto al palo per troppi mesi durante la querelle tra il Senato accademico e l’ex rettore, Rita Tranquilli Leali, ormai pensionata, c’è da dire che il 4 dicembre prossimo lo stesso Senato si riunirà per approvare il regolamento elettorale. Quest’ultimo peraltro sarà diverso da tutti i precedenti regolamenti perché nel frattempo è entrato in vigore il nuovo statuto dell’Ateneo, già pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, che dà più peso contrattuale ai professori visto che riserva al corpo docente i 2/4 delle preferenze da attribuire.
Scende dunque a un solo quarto il pacchetto di voti che i dipendenti del settore amministrativo possono dare, al pari della rappresentanza studentesca.
CHI SI CANDIDA? La prossima tappa sarà, tra un paio di settimane, scoprire se Luciano D’Amico, sempre più gettonato a Teramo per ricoprire ruoli in missioni ritenute impossibili (leggi salvataggio dell’Istituto musicale Braga di cui il preside venuto da Torricella Peligna, il paese di John Fante, è neo presidente del Cda) corre oppure no da solo. Cioè in discesa.
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