Offese alla segretaria del Sel, bufera sul sindaco di Roseto

Il sindaco perde le staffe durante un incontro sul taglio degli aiuti per gli affitti. Ed è polemica

ROSETO.

Il sindaco perde le staffe e offende la Collevecchio. «Lei ha preso pochissimi voti mentre io 7.300 quindi non può parlare, così funziona in democrazia; Sel a Roseto non conta niente». Sono solo alcune delle invettive scagliate dal primo cittadino di Roseto, Enio Pavone, nei confronti di Dalia Collevecchio, la giovane coordinatrice del circolo Sel di Roseto. Il tutto è successo durante un incontro, chiesto da Sel, tra Pavone e una delegazione del partito di Vendola in merito all’annullamento del contributo sul caro-affitti.

«Volevamo chiedergli quali risposte intendeva dare alle tante famiglie rosetane che prima usufruivano di questo strumento di welfare e che oggi se lo vedono negare» si legge in una nota del gruppo Sel di Roseto «invece di dare risposte il sindaco ha per quasi due ore insultato e urlato contro la nostra coordinatrice di partito, Dalia Collevecchio, usando frasi del tipo: «Lei ha urinato fuori dalla tazza; vada a pulire la spiaggia libera; mi sono informato su di lei, chi è, che cos’è: una mezza dottoressa?». Inutile sottolineare lo sdegno dei rappresentanti di Sel presenti all’incontro, racchiusi in una nota dello stesso partito diffusa ieri. «Tutto il circolo Sel di Roseto esprime la massima solidarietà alla segretaria» si legge nel documento «noi non ci lasciamo intimidire, non ci tireremo indietro di fronte alla battaglia che come circolo abbiamo intrapreso: quello della difesa dei lavoratori al di là di ogni rapporto di forza. Roseto deve sapere che razza di sindaco ci ritroviamo: un rappresentante istituzionale che invece di trovare risorse e offrire risposte ai cittadini in difficoltà, strozzati e indebitati dalla fame, insulta una donna con un linguaggio scurrile e maschilista, tipico dei cavernicoli». Solidarietà alla coordinatrice del circolo Sel rosetano è giunta anche da Tommaso Di Febo, coordinatore provinciale dello stesso partito. «L’atteggiamento delirante, arrogante e intimidatorio del sindaco Pavone è da condannare senza mezzi termini» si legge in una nota. «Il circolo Sel di Roseto ha già dimostrato di non lasciarsi intimidire da un sindaco incapace di amministrare la città, anzi le nostre battaglie per il cambiamento a Roseto continueranno con più determinazione di prima». La vicenda è finita anche su Internet grazie al blog della psicologa Barbara Collevecchio (non è parente di Dalia Collevecchio), la quale ha riferito l’episodio, con dovizia di particolari, come quelli che abbiamo citato, in un articolo dal titolo “Piccoli soprusi quotidiani da politici esaltati dal potere: sindrome clinica?”. Condanna unanime della reazione del sindaco Pavone anche da parte degli altri partiti locali, tutti concordi nell’esprimere solidarietà alla coordinatrice di Sel. Silenzio, invece, dal Palazzo di città. L’ufficio stampa, da noi contattato nella mattinata di ieri per avere un commento da parte del primo cittadino, non ha fornito alcuna risposta.

(f.ce.)

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