Omicidio Fadani in Appello La corte vuole chiarimenti sulle ferite

Slitta la sentenza. I giudici della corte d'Appello dell'Aquila convocano il medico che ha eseguito l'autopsia per chiarimenti su due ferite al volto della vittima. Fissata una nuova udienza al 13 marzo (foto: Emanuele Fadani)

VAL VIBRATA. Omicidio Fadani: i giudici della corte d'Appello dell'Aquila convocano il medico che ha eseguito l'autopsia per chiedere chiarimenti su due ferite al volto della vittima e fissano una nuova udienza al 13 marzo, giorno in cui molto probabilmente ci sarà la sentenza. E' questo quello che i giudici hanno deciso oggi dopo due ore di camera di consiglio nel processo di secondo grado per il delitto di Emanuele Fadani, il commerciante 38enne di Alba ucciso con un pugno da un rom.

Il procuratore generale Romolo Como ha chiesto 30 anni di carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi nei confronti di Elvis e Danilo Levakovic e Sante Spinelli, i tre rom di Alba Adriatica accusati del delitto di Emanuele. In subordine, cioè nel caso di delitto al di là delle intenzioni, il pg ha chiesto 16 anni per Danilo Levakovic e Sante Spinelli (pena maggiorata per effetto di una specifica recidiva) e 14 anni per Elvis Levakovic.

Il ricorso in appello è stato presentato dal procuratore capo di Teramo Gabriele Ferretti, dal sostituto Roberta D'Avolio e dalle parti civili (la madre, i fratelli e la moglie di Fadani). In primo grado il solo Elvis Levakovic è stato ritenuto colpevole di omicidio preterintezionale e condannato a dieci anni.

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