Omicidio Mazza, Bisceglia si tradisce davanti alla tv
Esclama durante un film su un omicidio: io mi sono divertito di più
TERAMO. «Lui non si è mai divertito come mi sono divertito io». Sono le parole che l'imputato Romano Bisceglia rivolge al suo compagno di cella dopo aver visto in tv un film su un omicidio. E' ancora una pellicola protagonista del processo per il delitto di Adele Mazza, la donna strangolata e fatta a pezzi a Pasqua del 2010.
Le immagini di quel film si srotolano nella parole dell'agente di polizia penitenziaria che il pm Roberta D'Avolio cita come tese nell'undicesima udienza in corte d'Assise. E' lui che ha seguito le intercettazioni ambientali disposte dalla procura quando Bisceglia era recluso a Castrogno (oggi si trova a Chieti) ed è lui che ha sentito quell'audio. «Sì, la voce è proprio quella di Bisceglia perchè l'allora suo compagno di cella era un detenuto che si esprimeva con un forte accento calabrese», ripete in aula il poliziotto. Per la pubblica accusa un altro indizio contro l'uomo imputato di omicidio, vilipendio di cadavere e sfruttamento della prostituzione. Prima dell'agente è stato sentito Nicola S., un altro tossicodipendente che frequentava Bisceglia e Mazza e che ha detto che venerdì 2 aprile, quindi pochi giorni prima del delitto, ha visto Adele Mazza nella casa di Bisceglia. «Quando sono entrato a casa», ha detto, «era seduta sul letto».
In aula anche il consulente genetista della difesa Vittorio Stuppia. Prossime udienze il 6 e il 20 marzo. Non è stato ancora comunicato se, in quella data, Bisceglia renderà dichiarazioni spontanee davanti alla corte d'Assise (presieduta da Giovanni Cirillo, a latere Ileana Ramundo). Nella precedente udienza si era parlato di altri film: i 12 dvd della serie "Csi" sequestrati in casa di Romano Bisceglia. Tra questi anche uno che parla dell'omicidio di una prostituta che viene strangolata e fatta a pezzi nella vasca da bagno. L'assassino per pulire usa solvente e candeggina. Per l'accusa quel film potrebbe aver "ispirato" Bisceglia, l'uomo che, secondo la procura, ha ucciso e fatto a pezzi la sua ex convivente. E le similitudini, almeno a sentire chi ha visto quel film, sono davvero tante. Le scene raccontano dell'omicidio di una prostituta che viene uccisa e tagliata pezzi nella vasca da bagno della casa dell'assassino. Per pulire ogni traccia di sangue l'uomo usa un solvente e della candeggina. Secondo gli inquirenti Bisceglia, dopo aver strangolato la donna, l'ha tagliata proprio nella nella vasca da bagno.
Secondo l'accusa Bisceglia (difeso dall'avvocato Barbara Castiglione) avrebbe strangolato la sua ex perchè lei, tossicodipendente, voleva cambiare vita, non voleva più prostituirsi sotto la protezione dell'uomo, che le prendeva parte degli incassi e in cambio le procurava la droga. Bisceglia, dopo aver ucciso e fatto a pezzi, si sarebbe disfatto dei resti buttandoli in una scarpata di via Franchi.
Le immagini di quel film si srotolano nella parole dell'agente di polizia penitenziaria che il pm Roberta D'Avolio cita come tese nell'undicesima udienza in corte d'Assise. E' lui che ha seguito le intercettazioni ambientali disposte dalla procura quando Bisceglia era recluso a Castrogno (oggi si trova a Chieti) ed è lui che ha sentito quell'audio. «Sì, la voce è proprio quella di Bisceglia perchè l'allora suo compagno di cella era un detenuto che si esprimeva con un forte accento calabrese», ripete in aula il poliziotto. Per la pubblica accusa un altro indizio contro l'uomo imputato di omicidio, vilipendio di cadavere e sfruttamento della prostituzione. Prima dell'agente è stato sentito Nicola S., un altro tossicodipendente che frequentava Bisceglia e Mazza e che ha detto che venerdì 2 aprile, quindi pochi giorni prima del delitto, ha visto Adele Mazza nella casa di Bisceglia. «Quando sono entrato a casa», ha detto, «era seduta sul letto».
In aula anche il consulente genetista della difesa Vittorio Stuppia. Prossime udienze il 6 e il 20 marzo. Non è stato ancora comunicato se, in quella data, Bisceglia renderà dichiarazioni spontanee davanti alla corte d'Assise (presieduta da Giovanni Cirillo, a latere Ileana Ramundo). Nella precedente udienza si era parlato di altri film: i 12 dvd della serie "Csi" sequestrati in casa di Romano Bisceglia. Tra questi anche uno che parla dell'omicidio di una prostituta che viene strangolata e fatta a pezzi nella vasca da bagno. L'assassino per pulire usa solvente e candeggina. Per l'accusa quel film potrebbe aver "ispirato" Bisceglia, l'uomo che, secondo la procura, ha ucciso e fatto a pezzi la sua ex convivente. E le similitudini, almeno a sentire chi ha visto quel film, sono davvero tante. Le scene raccontano dell'omicidio di una prostituta che viene uccisa e tagliata pezzi nella vasca da bagno della casa dell'assassino. Per pulire ogni traccia di sangue l'uomo usa un solvente e della candeggina. Secondo gli inquirenti Bisceglia, dopo aver strangolato la donna, l'ha tagliata proprio nella nella vasca da bagno.
Secondo l'accusa Bisceglia (difeso dall'avvocato Barbara Castiglione) avrebbe strangolato la sua ex perchè lei, tossicodipendente, voleva cambiare vita, non voleva più prostituirsi sotto la protezione dell'uomo, che le prendeva parte degli incassi e in cambio le procurava la droga. Bisceglia, dopo aver ucciso e fatto a pezzi, si sarebbe disfatto dei resti buttandoli in una scarpata di via Franchi.
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