Omicidio Melania, il pm sequestra le lettere di Parolisi

Sono quelle che il caporale ha scritto dal carcere di Castrogno all'ex allieva divenuta sua amante. Il provvedimento dei pm eseguito nella caserma di Roma in cui la soldatessa è stata trasferita

TERAMO. Nel fascicolo sull'omicidio di Melania Rea entrano le lettere che Salvatore Parolisi dal carcere ha scritto al'l'amante soldatessa. Mentre l'inchiesta giudiziaria si avvicina a grandi passi alla chiusura, le indagini non si fermano.

Nei giorni scorsi, infatti, i magistrati teramani oltre ad aver acquisito il computer dell'ex allieva, hanno fatto prelevare anche alcune lettere scritte alla donna da quando il caporal maggiore è rinchiuso nel carcere di Castrogno con l'accusa di aver ucciso la moglie con 32 coltellate nel bosco di Ripe. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri nella stanza occupata dalla soldatessa nella caserma romana in cui è stata trasferita. I primi accertamenti fatti sul computer dai militari dei Ros avrebbero evidenziato la presenza di file ritenuti interessanti dagli stessi inquirenti: si tratterebbe, in particolare, di messaggi che non sarebbero stati mai consegnati. E' evidente che i magistrati cercano altri elementi per meglio puntellare il movente passionale, anche in vista della richiesta del giudizio immediato che si apprestano a fare entro gennaio. La procura teramana, così come quella ascolana che ha indagato prima che il caso fosse trasferito per competenza territoriale, è convinta che Parolisi abbia ucciso dopo essere finito in una sorta di imbuto passionale: stretto tra le richieste dell'amante (a cui aveva promesso che sarebbe andato ad Amalfi a conoscere i genitori e che ormai si stava per separare) e le bugie alla moglie a cui aveva giurato che la storia con la sua ex allieva era finita per sempre. Gli accertamenti sul computer della soldatessa si sommano a quelli già in corso anche sul pc che il militare usava in caserma.

Intanto in carcere Parolisi, che resta l'unico indagato per il delitto e che continua a proclamarsi innocente, aspetta di poter incontrare la figlioletta di appena due anni. Molto probabilmente potrà farlo solo dopo le feste perchè per portare la bimba a Teramo serve il provvedimento di un altro giudice. L'uomo, attraverso i suoi difensori, più volte aveva chiesto di poter vedere la bambina per le feste di Natale. Questo dopo che il 2 dicembre i giudici del tribunale dei minori di Napoli hanno disposto che Parolisi possa incontrare la figlioletta ogni tre settimane. Ma per vedere sua figlia il caporal maggiore dovrà aspettare ancora qualche settimana. Per consentire alla sorella di Parolisi di portare la bambina a Teramo, infatti, è necessario un provvedimento con cui il giudice minorile autorizzi la donna a prendere la bambina la mattina e non nelle ore pomeridiane, così come invece disposto dai magistrati del tribunale di minori. I colloqui nel carcere di Castrogno, infatti, avvengono solo in mattinata.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA