Giuseppe e Simone Santoleri e a destra Renata Rapposelli

TERAMO

Omicidio Rapposelli, spuntano due buste contro l'ex marito e il figlio

Le motivazioni del no alla scarcerazione:  "Un piano premeditato, le avevano preparate per avvolgere e trasportare il corpo"

TERAMO. Due buste possono imprimere l'ennesima svolta _ questa volta dal punto di vista giudiziario _ sull'omicidio della pittrice 64enne Renata Rapposelli. Sono le due buste nere che l'ex marito Giuseppe Santoleri e il figlio Simone _ in carcere con l’accusa di omicidio volontario _ avrebbero preparato per avvolgere e trasportare il corpo della donna a Giulianova, poi ritrovato il 10 ottobre 2017 vicino a Tolentino.

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"Un piano di azione preordinato alla esecuzione del grave delitto" lo chiama il gip Roberto Veneziano nel dire no agli arresti domiciliari per l'ex marito. Ed è in quel passaggio che la ricostruzione del magistrato ipotizza una premeditazione nel delitto . Il 16 gennaio la prima udienza del processo davanti alla Corte d’assise per padre e figlio. Simone, e fino a qualche mese fa anche Giuseppe, ha sempre respinto ogni accusa sostenendo che quel 9 ottobre dell’anno scorso ha incontrato la mamma a Giulianova ma poi il padre l’ha accompagnata a Loreto e qui lasciata. (cr.web)

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