Operai da 5 mesi senza stipendio
Sant’Egidio, i sindacati chiedono aiuto al prefetto per sessanta dipendenti della Gi Effe Moda
SANT’EGIDIO. Senza stipendio da cinque mesi. Sono i dipendenti di due aziende del gruppo Montefiore, la Pixel e la Gi Effe che da sola dà lavoro a 60 operai. L’ultimo stipendio percepito dai quasi 80 lavoratori è stata la mensilità di giugno, nel caso della Pixel, peraltro, è stata pagata solo a metà. I sindacati adesso chiedono aiuto al prefetto Valter Crudo dopo che l’altroieri la direzione aziendale non si è presentata a un incontro in Provincia per risolvere la situazione. Incontro già rinviato dall’azienda, peraltro il, 6 dicembre.
«La discussione», osservano Emanuela Loretore della Filtea Cgil ed Emidio Angelini della Uilta Uil, «avrebbe dovuto dare una risposta alla ormai insostenibile situazione che si è venuta a creare: da quasi due anni le lavoratrici ed i lavoratori della Gi Effe Moda non percepiscono regolarmente il salario, che viene corrisposto sempre più in ritardo e sempre parzialmente. I sindacati, la Rsa e l'assemblea, dopo ripetuti tentativi di trovare una soluzione in sede sindacale, dando anche una disponibilità ad accettare una rateizzazione del credito, avevano richiesto ed ottenuto un incontro in Provincia, nel corso del quale l'azienda aveva dato disponibilità a mantenere il proprio debito entro le tre mensilità ed era stato assunto l'impegno di fare un confronto sul piano industriale di cui si sente parlare da mesi, ma che non è mai stato possibile conoscere. Purtroppo gli impegni sottoscritti durante questo primo incontro non sono stati mantenuti e nelle riunioni successive l'azienda ha continuato a prendere tempo, fino all'incontro che si è tenuto, nell'assessorato al lavoro della Provincia di Teramo, l’8 novembre, nel corso del quale l'amministratore delegato dell'azienda, Tommaso Forlini, ha dichiarato (e sottoscritto nel verbale di riunione) di aver pagato un'intera mensilità a tutti i lavoratori. All'uscita dalla sede della Provincia le Rsa avevano però verificato che in realtà l'azienda aveva mantenuto l'abitudine di pagare la mensilità soltanto ad alcuni lavoratori selezionati in maniera discrezionale. Abbiamo dunque chiesto un'immediata riconvocazione del tavolo istituzionale, ma, per ragioni svariate, la Provincia lo ha riconvocato solo per il 6 dicembre, data per la quale la proprietà non si è resa disponibile. Oggi purtroppo registriamo l'ennesimo tentativo di temporeggiare. La situazione però è diventata intollerabile perché ai disagi economici si aggiunge un senso d'impotenza da parte di persone che non percepiscono salario e che si sentono incastrate in un'azienda che non è nemmeno nelle condizioni di far funzionare gli ammortizzatori sociali (sono attivati i contratti di solidarietà e la Cig, ndr) e gli strumenti di gestione dell'esubero che la legge mette a disposizione e che le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto». Da qui l’appello al prefetto perchè cerchi una soluzione in grado di aiutare i lavoratori. (a.f.)
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