Operaio folgorato, due indagati: la corrente risultava disattivata
I primi nomi iscritti dalla Procura sono il collega di lavoro della vittima e un tecnico di e-distribuzione L’autopsia ha confermato la scarica da 15mila volt, i funerali si svolgeranno domani alle 14 a Campli
TERAMO. Una prima certezza arriva dalla documentazione sequestrata: tra gli atti c’è l’ordine di lavoro per il distacco dell’energia da cui risulta che su quel traliccio la corrente elettrica fosse stata disattivata. L’inchiesta sull’ennesima tragedia del lavoro in cui lunedì è morto il 26enne di Campli Gianluigi Ragni folgorato su un traliccio di media tensione prende una direzione ben precisa a cominciare dai primi due iscritti nel registro degli indagati: si tratta del collega che era con la vittima e che lo ha soccorso per primo sentendosi poi male (difeso dagli avvocati Nicola Rago e Emiliano Mario Laraia) e di un tecnico di e-distribuzione, in questo caso il responsabile della linea su cui era previsto l’intervento (difeso dagli avvocati Gabriele Forcini ed Enrico Mazzarelli). Entrambi gli indagati sono teramani e in questo momento la loro iscrizione è un atto dovuto in vista di un accertamento irripetibile come l’autopsia. I familiari della vittima sono rappresentati dall’avvocato Pietro Referza.
Ragni e il suo collega sono dipendenti di una impresa di Campli che ha in appalto i lavori di manutenzione del traliccio da e-distribuzione e lunedì si trovavano in contrada Travazzano proprio per eseguire degli interventi. Obiettivo delle indagini è quello di accertare perché su quel traliccio oggetto di manutenzione programmata ci fosse ancora un passaggio di corrente nonostante la presenza di una squadra al lavoro. Che cosa non ha funzionato? Quale comunicazione non è stata fatta?
Il collega indagato quando è stato sentito dalla polizia ha raccontato che al momento dell’incidente era intento a scaricare l’attrezzatura dal furgone, parcheggiato a distanza dal traliccio che si trova in un’area impervia. È stato in quell’attimo che ha sentito le urla del giovane operaio che nel frattempo era salito sul traliccio. La Procura ha disposto il sequestro dell’attrezzatura e l’ordine di servizio da cui risulterebbe che il distacco di corrente fosse stato fatto e che la linea elettrica sul traliccio fosse stata disattivata.
Altro aspetto da chiarire è quello dell’utilizzo del rilevatore di corrente da parte della squadra di lavoro: si tratta di un attrezzo, il cui uso è stabilito in uno dei tanti protocolli del settore, che deve essere utilizzato a una distanza di tre metri e mezzo proprio per accertare la presenza di corrente elettrica. È stato usato? Anche questa è una domanda a cui l’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Greta Aloisi dovrà dare una risposta. Non è da escludere che, vista proprio la complessità della ricostruzione, la Procura decida di affidare una consulenza tecnica.
E ieri pomeriggio l’autopsia eseguita dal medico legale Giuseppe Sciarra ha confermato la morte per folgorazione provocata da una scarica da 15mila volt. Dopo l’esame (a cui hanno partecipato come consulenti delle difese i medici legali Michele Farinacci e Rosanna Cecchi), la Procura ha dato il nulla osta alla sepoltura. Oggi camera ardente nella casa funeraria Petrucci di Teramo. Domani alle 14 sono stati fissati i funerali nel duomo di Campli con la proclamazione del lutto cittadino.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ragni e il suo collega sono dipendenti di una impresa di Campli che ha in appalto i lavori di manutenzione del traliccio da e-distribuzione e lunedì si trovavano in contrada Travazzano proprio per eseguire degli interventi. Obiettivo delle indagini è quello di accertare perché su quel traliccio oggetto di manutenzione programmata ci fosse ancora un passaggio di corrente nonostante la presenza di una squadra al lavoro. Che cosa non ha funzionato? Quale comunicazione non è stata fatta?
Il collega indagato quando è stato sentito dalla polizia ha raccontato che al momento dell’incidente era intento a scaricare l’attrezzatura dal furgone, parcheggiato a distanza dal traliccio che si trova in un’area impervia. È stato in quell’attimo che ha sentito le urla del giovane operaio che nel frattempo era salito sul traliccio. La Procura ha disposto il sequestro dell’attrezzatura e l’ordine di servizio da cui risulterebbe che il distacco di corrente fosse stato fatto e che la linea elettrica sul traliccio fosse stata disattivata.
Altro aspetto da chiarire è quello dell’utilizzo del rilevatore di corrente da parte della squadra di lavoro: si tratta di un attrezzo, il cui uso è stabilito in uno dei tanti protocolli del settore, che deve essere utilizzato a una distanza di tre metri e mezzo proprio per accertare la presenza di corrente elettrica. È stato usato? Anche questa è una domanda a cui l’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Greta Aloisi dovrà dare una risposta. Non è da escludere che, vista proprio la complessità della ricostruzione, la Procura decida di affidare una consulenza tecnica.
E ieri pomeriggio l’autopsia eseguita dal medico legale Giuseppe Sciarra ha confermato la morte per folgorazione provocata da una scarica da 15mila volt. Dopo l’esame (a cui hanno partecipato come consulenti delle difese i medici legali Michele Farinacci e Rosanna Cecchi), la Procura ha dato il nulla osta alla sepoltura. Oggi camera ardente nella casa funeraria Petrucci di Teramo. Domani alle 14 sono stati fissati i funerali nel duomo di Campli con la proclamazione del lutto cittadino.
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