Ospedale Teramo, sequestrato il reparto di fecondazione assistita: "Non ha le autorizzazioni di legge"

Maxi operazione di Finanza e Nas. Aperto da 8 mesi, il reparto non figura nel registro tenuto dall’Istituto superiore di sanità, un’iscrizione obbligatoria per legge. Avviso di garanzia per il manager della Asl Giustino Varrasi, il primario del reparto Francesco Ciarrocchi e tre alti dirigenti dell'Asl di Teramo

TERAMO. E’ un caso che non ha precedenti a Teramo. E’ il sequestro di un intero reparto, il centro di fecondazione assistita dell'ospedale teramano.Questa mattina poco dopo le 9 i carabinieri del Nas e la guardia di finanza sono entrati in ospedale per apporre i sigilli all’unità operativa semplice a valenza dipartimentale di fisiopatologia della riproduzione e della riproduzione medicalmente assistita aperta da 8 mesi. Ma ancora non figura nel registro tenuto dall’Istituto superiore di sanità, un’iscrizione obbligatoria per legge. Sul sito dell’ istituto per l’Abruzzo figurano i centri pubblici dell’Aquila e di Vasto e quello privato di Villa Serena a Pescara. Che la registrazione sia obbligatoria lo sancisce anche la legge, la 40 del 2004, che parla di obbligatorietà dell’iscrizione e addirittura di sanzioni (da 300mila a 600mila euro) per chi non ne è in possesso.

Sarebbe questa la motivazione alla base del sequestro che ha portato anche a cinque avvisi di garanzia. Nel registro degli indagati sono stati iscritti il manager della Asl Giustino Varrasi, il primario del reparto Francesco Ciarrocchi e tre alti dirigenti dell'Asl di Teramo.

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