Papà investito e ucciso: il pm conferma le accuse
L’automobilista è indagato per omicidio stradale e per omissione di soccorso: dopo aver travolto l’imprenditore Montini prima è fuggito e poi si è costituito
TERAMO. La Procura conferma le accuse e tre mesi dopo i fatti chiude le indagini a carico dell’automobilista che ha investito e ucciso il 60enne imprenditore giuliese Giuseppe Montini, sposato e padre di due figlie.
L’automobilista, un 38enne di etnia rom di Alba Adriatica, è accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso: dopo aver investito l’uomo fuggì senza prestare soccorso e successivamente si costituì ai carabinieri entro le 72 ore che il codice prevede come tempo indicato per evitare l’arresto.
Nel fascicolo del sostituto procuratore Silvia Scamurra, oltre alle varie testimonianze raccolte quella sera e in seguito dai carabinieri, ci sono anche le immagini catturate dalle telecamere di numerosi sistemi di videosorveglianza del lungomare di Giulianova in cui avvenne il drammatico e gli accertamenti tecnici eseguiti sul Suv sequestrato.
L’uomo (oggi assistito dagli avvocati Tiziano Rossoli e Manrico Ciafrè) ai carabinieri disse di non essersi accorto di niente perché l’incidente era avvenuto in un tratto buio. Per oltre 30 anni Montini aveva gestito un noto vivaio insieme al cugino Luigi, ma soprattutto era proprietario del terzo caliscendi sul molo sud del porto di Giulianova che si chiama “Lu calsinn d mintì”. Era della sua famiglia da tempo, ma lui lo aveva messo a disposizione di tutti «perché Giuseppe», hanno sempre ripetuto gli amici, « aveva un cuore grande».
Al caliscendi era molto legato, ma non perdeva occasione di farne una struttura aperta a tutti nel nome della tradizione della pesca. L’imprenditore, infatti, era un grande appassionato di pesca. Amava molto anche il motociclismo e gli amici centauri nel giorno del funerale lo hanno voluto ricordare anche con la presenza delle due ruote fuori. Montini era molto conosciuto e benvoluto non solo a Giulianova, dove in questi mesi è stato ricordato nel corso di varie cerimonie. Quella drammatica sera di agosto era stato a trovare una delle figlie che stava lavorando in un locale del lungomare, a poca distanza da luogo in cui venne travolto e ucciso dall’automobilista alla guida del Suv. La moglie e le due figlie sono rappresentate dall’avvocato Tommaso Navarra che così commenta il provvedimento di avviso di conclusione delle indagini: « È una notizia che rincuora laddove apre a una rapida definizione delle gravissime responsabilità conseguenti al fatto». (d.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
L’automobilista, un 38enne di etnia rom di Alba Adriatica, è accusato di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso: dopo aver investito l’uomo fuggì senza prestare soccorso e successivamente si costituì ai carabinieri entro le 72 ore che il codice prevede come tempo indicato per evitare l’arresto.
Nel fascicolo del sostituto procuratore Silvia Scamurra, oltre alle varie testimonianze raccolte quella sera e in seguito dai carabinieri, ci sono anche le immagini catturate dalle telecamere di numerosi sistemi di videosorveglianza del lungomare di Giulianova in cui avvenne il drammatico e gli accertamenti tecnici eseguiti sul Suv sequestrato.
L’uomo (oggi assistito dagli avvocati Tiziano Rossoli e Manrico Ciafrè) ai carabinieri disse di non essersi accorto di niente perché l’incidente era avvenuto in un tratto buio. Per oltre 30 anni Montini aveva gestito un noto vivaio insieme al cugino Luigi, ma soprattutto era proprietario del terzo caliscendi sul molo sud del porto di Giulianova che si chiama “Lu calsinn d mintì”. Era della sua famiglia da tempo, ma lui lo aveva messo a disposizione di tutti «perché Giuseppe», hanno sempre ripetuto gli amici, « aveva un cuore grande».
Al caliscendi era molto legato, ma non perdeva occasione di farne una struttura aperta a tutti nel nome della tradizione della pesca. L’imprenditore, infatti, era un grande appassionato di pesca. Amava molto anche il motociclismo e gli amici centauri nel giorno del funerale lo hanno voluto ricordare anche con la presenza delle due ruote fuori. Montini era molto conosciuto e benvoluto non solo a Giulianova, dove in questi mesi è stato ricordato nel corso di varie cerimonie. Quella drammatica sera di agosto era stato a trovare una delle figlie che stava lavorando in un locale del lungomare, a poca distanza da luogo in cui venne travolto e ucciso dall’automobilista alla guida del Suv. La moglie e le due figlie sono rappresentate dall’avvocato Tommaso Navarra che così commenta il provvedimento di avviso di conclusione delle indagini: « È una notizia che rincuora laddove apre a una rapida definizione delle gravissime responsabilità conseguenti al fatto». (d.p.)
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