Parolisi, fissato per lunedì l'incontro con la figliaI genitori di Melania portano la bimba in carcere

Il delitto di Civitella. Lunedì mattina il caporal maggiore riabbraccia la bambina nel carcere di Castrogno. Gli avvocati della famiglia Rea accusano: "I servizi sociali non l’hanno preparata all’incontro"

TERAMO. Salvatore Parolisi lunedì riabbraccerà la figlioletta dopo cinque mesi. A portare la piccola in carcere non saranno i familiari del caporal maggiore indagato per l'omicidio della moglie Melania Rea, ma i genitori della vittima. Il tribunale dei minori di Napoli ha affidato la bimba ai nonni materni e saranno proprio loro due a varcare la soglia della casa circondariale in cui è rinchiuso l'uomo accusato di aver ucciso la loro figlia con 32 coltellate.

L'incontro sarà seguito dai servizi sociali, ma su questo la famiglia Rea esprime perplessità attraverso i suoi legali Mauro Gionni e Marco Capone. «La famiglia si trova sprovvista ed impreparata non avendo avuto nessun tipo di assistenza da parte dei servizi sociali per questa occasione», dice Gionni, «noi diciamo che questo percorso doveva avvenire prima dell'incontro. Che cosa dovranno dire prima e dopo alla bambina? Come si svolgerà l'incontro? Una sconosciuta prenderà la piccola e la porterà dal padre? Domande per cui non abbiamo avuto risposte. Noi ci auguriamo che prevalga l'interesse della minore».

Parolisi più volte aveva chiesto di poter vedere la bambina per le feste di Natale. Questo dopo che il 2 dicembre i giudici del tribunale dei minori di Napoli hanno disposto che possa incontrarla ogni tre settimane.

Intanto la procura si prepara a chiudere le indagini preliminari e a chiedere il giudizio immediato di Parolisi, che per i magistrati resta l'unico indagato. Nei giorni scorsi i Ris hanno svelato anche il mistero delle tracce di Dna trovate sugli slip e sotto un'unghia di Melania. Per gli esperti dei carabinieri le tracce di dna maschile e femminile trovate sull'indumento intimo appartengono alla vicina di casa di Folignano e al figlio di quest'ultima. La sera prima del delitto, infatti, Melania e Salvatore erano stati a cena proprio dai vicini e la donna aveva tenuto in braccio il bambino. E' stato accertato, inoltre, che la traccia di Dna femminile trovata sotto l'unghia dell'anulare di Melania è dell'estetista di Somma Vesuviana dalla quale la donna si era recata poco prima dell'omicidio.

Gli esami sono già sul tavolo dei magistrati teramani Greta Aloisi e Davide Rosati e si aggiungono a tutti quelli già consegnati sul Dna. In questi mesi, infatti, gli investigatori hanno prelevato campioni di Dna a decine di persone che nei giorni precedenti il delitto hanno avuto a che fare con la giovane mamma. Un lavoro complesso e certosino fatto perchè solo in questo modo il Dna estraneo alla vittima trovato sul suo corpo può essere comparato e attribuito a qualcuno. Una ricerca indispensabile per escludere la presenza di altri sulla scena del delitto.

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