Parolisi, in cella i disegni della figlia
Delitto Melania, slitta a dopo le feste l'abbraccio in carcere con la bimba
TERAMO. Non l'ha potuta abbracciare per Natale, ma in carcere ha ricevuto i suoi disegnini. Salvatore Parolisi, il caporal maggiore accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea, stringe gli scarabocchi della sua bambina. Sono quelli che gli hanno inviato per posta i suoi familiari e che lui fa vedere ai legali che lo incontrano prima di Natale e che oggi torneranno nuovamente in carcere. L'incontro con la piccola, molto probabilmente, avverrà solo dopo le feste perché per portarla a Teramo serve il provvedimento di un altro giudice.
L'uomo, attraverso i suoi difensori (Valter Biscotti, Nicodemo Gentile e Federica Benguardato) più volte aveva chiesto di poter vedere la figlia per le feste di Natale. Questo dopo che il 2 dicembre i giudici del tribunale dei minori di Napoli hanno disposto che Parolisi può incontrare la figlioletta ogni tre settimane. Ma per vederla il caporal maggiore dovrà aspettare ancora qualche settimana.
Per consentire alla sorella di Parolisi di portare la bambina a Teramo, infatti, è necessario un provvedimento con cui il giudice tutelare autorizzi la donna a prendere la bambina la mattina e non nelle ore pomeridiane, così come invece disposto dai magistrati del tribunale di minori. I colloqui nel carcere di Castrogno, infatti, avvengono solo in mattinata.
Intanto la procura cerca messaggi segreti nel computer di Ludovica, l'amante soldatessa del caporal maggiore Parolisi. Nei giorni scorsi i magistrati teramani hanno acquisito l'hard disk del computer della donna: ora i carabinieri del Ros sono al lavoro per accertare l'esistenza di messaggi che non sarebbero stati consegnati. E' evidente che gli inquirenti cercano altri elementi per meglio puntellare il movente passionale, anche in vista della richiesta del giudizio immediato che si apprestano a fare entro gennaio. La procura teramana è convinta che Parolisi abbia ucciso dopo essere finito in una sorta di imbuto passionale. (d.p.)
L'uomo, attraverso i suoi difensori (Valter Biscotti, Nicodemo Gentile e Federica Benguardato) più volte aveva chiesto di poter vedere la figlia per le feste di Natale. Questo dopo che il 2 dicembre i giudici del tribunale dei minori di Napoli hanno disposto che Parolisi può incontrare la figlioletta ogni tre settimane. Ma per vederla il caporal maggiore dovrà aspettare ancora qualche settimana.
Per consentire alla sorella di Parolisi di portare la bambina a Teramo, infatti, è necessario un provvedimento con cui il giudice tutelare autorizzi la donna a prendere la bambina la mattina e non nelle ore pomeridiane, così come invece disposto dai magistrati del tribunale di minori. I colloqui nel carcere di Castrogno, infatti, avvengono solo in mattinata.
Intanto la procura cerca messaggi segreti nel computer di Ludovica, l'amante soldatessa del caporal maggiore Parolisi. Nei giorni scorsi i magistrati teramani hanno acquisito l'hard disk del computer della donna: ora i carabinieri del Ros sono al lavoro per accertare l'esistenza di messaggi che non sarebbero stati consegnati. E' evidente che gli inquirenti cercano altri elementi per meglio puntellare il movente passionale, anche in vista della richiesta del giudizio immediato che si apprestano a fare entro gennaio. La procura teramana è convinta che Parolisi abbia ucciso dopo essere finito in una sorta di imbuto passionale. (d.p.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA