Parolisi riceve in carcere decine di cartoline d’auguri

Il caporal maggiore condannato all’ergastolo per l’omicidio di Melania si prepara all’appello

TERAMO. Auguri di Buon Natale, ma anche incoraggiamenti ad andare avanti, a non mollare in vista del processo d’appello. Il secondo Natale in carcere di Salvatore Parolisi, il caporal maggiore condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea, trascorre ancora tra decine di lettere e messaggi arrivati da ogni angolo d’Italia. Di missive Parolisi ne ha sempre ricevute moltissime e molte sono rimaste dopo la sentenza del tribunale di Teramo. E anche per queste feste, al caporal maggiore ne sono state recapitate tante inviati da ex commilitoni, ma soprattutto da molti sconosciuti. Parolisi, che nel giorno di Natale ha incontrato il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi in visita nel carcere di Castrogno, si prepara ad affrontare il processo di secondo grado. Entro gennaio, infatti, dovranno essere depositate le motivazioni della sentenza con cui a fine ottobre è stato condannato al carcere a vita (senza isolamento diurno) al termine di un rito abbreviato che si è svolto davanti al gup Marina Tommolini. Per il giudice è stato Parolisi, che si è sempre dichiarato innocente, ad uccidere la moglie Melania nel bosco di Ripe di Civitella. Lo ha fatto il 18 aprile del 2011, molto probabilmente al termine di una violenta lite durante la quale ha accoltellato 35 volte la madre della sua bambina. Poi, secondo il giudice, si è rimesso in auto e ha raggiunto il vicino pianoro di Colle San Marco dove ha inventato la scomparsa della donna. Il giudice ha creduto in pieno alla ricostruzione della procura secondo cui la donna non sarebbe mai stata sul pianoro ascolano. A sostegno di questa tesi gli inquirenti hanno portato decine di testimonianze di persone che tra le 14. 3 0 e le 15.30 erano sul pianoro e non hanno visto nè lei nè lui. Al caporal maggiore con la sentenza di primo grado è stata anche revocata la potestà genitoriale della figlia di tre anni affidata ai genitori di Melania. Intanto ieri mattina il vescovo di Teramo Michele Seccia ha celebrato in carcere la messa di Capodanno in collegamento diretto con radio Maria. Collegamento che è stato possibile dopo che la Asl ha messo a disposizione la linea telefonica dell’infermeria del carcere per ricevere la chiamata da Radio Maria visto che l’edificio in cemento ed acciaio non ha permesso il collegamento satellitare.(d.p.)

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