l'emergenza
Partorisce all’ospedale di Atri, il ginecologo arriva da Teramo
Quello che molti ad Atri aspettavano dal 1° novembre scorso, alla fine è accaduto: una donna in travaglio si è presentata al Pronto soccorso dell'ospedale, e così il Punto nascite è stato riaperto
ATRI. Quello che molti ad Atri aspettavano dal 1° novembre scorso, alla fine è accaduto. Una donna in travaglio si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Atri. E così, nonostante il punto nascita sia chiuso da novembre, ieri poco dopo le 14 è stato riaperto d’urgenza per far nascere una bambina: troppo rischioso per la mamma il viaggio in ambulanza verso il Mazzini di Teramo. Enrica, la 28enne di Atri che lunedì scorso, nell’accusare forti dolori è subito corsa all’ospedale di Pescara, è stata trattenuta per tutta la notte e all’indomani, cioè ieri mattina, è stata dimessa. Tornata a casa, alle 14, la ragazza ha accusato delle perdite così è corsa subito al pronto soccorso dell’ospedale di Atri.
A quel punto è scattato il protocollo: in ambulanza da Teramo è arrivato un ginecologo. L’ansia della famiglia, nell’attesa che si organizzasse il tutto, era alle stelle. Il padre della giovane mamma, Enrico Di Tecco dice inviperito: «È il primo parto che affronta mia figlia e mai potevo pensare fosse così problematico, era stata monitorata a Pescara, i dottori stranamente gli avevano detto che il neonato non era pronto per nascere e l’hanno dimessa. Ieri nuovi dolori, mia figlia aveva perdite e non volendo tornare a Pescara ha preferito la via più breve, quella del pronto soccorso di Atri. Qui le hanno fatto subito un ricovero d’urgenza dato che non c’era il tempo per un trasferimento al Mazzini: la bambina poteva nascere lungo la strada. Indubbiamente queste cose non devono accadere. Speriamo che non sia mia figlia la prima di una lunga serie di problemi dovuti alla chiusura del punto nascita atriano». Di Tecco annuncia battagliero che «qualcuno dovrà rispondere di questi disguidi». Della vicenda è stato avvisato il sindaco Gabriele Astolfi che si è precipitato in corsia. Ha dichiarato: «Ieri è stato un caos, per fortuna il reparto nascita non è ancora completamente smantellato. Era inevitabile che un caso del genere sarebbe successo: la sicurezza delle partorienti non c’è. Massimo Pensieri, il ginecologo che stava ad Atri è dovuto venire da Teramo per far partorire la giovane. La ragazza ha rischiato, è stata per ore in bilico non sapendo cosa fare». «Meno male che bimba e madre stanno bene. Ma quello che temevamo si è verificato: le istituzioni ora devono fare tutto quello che possono per riaprire un reparto baricentrico. La ragazza non avrebbe fatto in tempo ad arrivare a Teramo», commenta Paolo Basilico, coordinatore comunale di Abruzzo civico.
La piccola Noemi è venuta, alla fine, alla luce alle 17. Ed è stata portata, sull’ambulanza con termoculla in dotazione al San Liberatore, al Mazzini. Così come la mamma, sull’ambulanza arrivata da Teramo per portare il medico (e un autista in più che ha guidato la seconda ambulanza al ritorno per non sguarnire l’ospedale di Atri dal secondo mezzo di soccorso per altre emergenze). (a.f.-d.f.)
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