Pietracamela, il masso verrà fatto saltare il 20

Stabilita in prefettura la data dell’operazione per mettere in sicurezza il paese Gli abitanti evacuati dalle 7.30, alle 14 l’esplosione sotto mille metri cubi di roccia

PIETRACAMELA. Il 20 sarà il giorno fatidico. Quello in cui sarà evacuato praticamente tutto l’abitato di Pietracamela e in cui sarà fatto esplodere il masso pericolante che dal 18 marzo 2011 incombe sulla parte alta del paese iscritto nei “Borghi più belli d’Italia”.

La data è stata fissata ieri in prefettura in una riunione operativa con il prefetto Valter Crudo in cui appunto è stato approntato il piano di emergenza per l’esplosione. Le operazioni di evacuazione delle case inizieranno alle 7,30 e interesseranno quasi tutto il paese. Un centinaio di persone - questa è la stima - saranno portate su un pullman in un albergo ai Prati dove si tratterranno tutta la giornata e consumeranno il pranzo. Si stima, infatti, che alle 19 saranno riportati nelle case dopo che saranno effettuati i necessari controlli.

L’esplosione vera e propria avverrà intorno alle 14. I mille metri cubi di roccia che si staccheranno, secondo le simulazioni, scivoleranno nel burrone in fondo al quale scorre il Rio Arno. Saranno fatte brillare le cariche di esplosivo in arrivo da Narni, sotto la guida degli artificieri della ditta Mazzaferri di Tottea. Le cariche saranno sistemate alle 9,30 nei buchi nella roccia dove già sono stati fatti dei “carotaggi” e saranno fatte esplodere in strettissima sequenza in modo da far cadere i frammenti di roccia verso il fiume. Un percorso studiato dal docente universitario dell’D’Annunzio Nicola Sciarra, consulente della ditta. Tutta l’operazione sarà coordinata da una sala operativa posta in un tendone montato al sicuro, cioè a più di 400 metri dal luogo dell'esplosione, nella zona della Ferrocemento.

L’operazione era già prevista per il 13 novembre, ma venne rinviata a causa della prima ondata di maltempo che ha colpito la provincia di Teramo.

Con l’esplosione di venerdì prossimo finiranno i timori per abitanti e turisti di Pietracamela. Dal 18 marzo 2011, quando si staccò una parte della parete rocciosa, piombando su un parco giochi per bambini che per fortuna, essendo sera, era deserto e distruggendo le “pitture rupestri” di Montauti, il paese ha una “zona rossa” , a Capo Le Vene, in cui l’accesso è vietato appunto per il pericolo che il resto della parete rocciosa si stacchi a sua volta. Da allora è iniziata la battaglia del sindaco Antonio Di Giustino per ottenere i fondi necessari per tutta l’operazione, quasi 500mila euro. Una battaglia alla fine vinta: la Regione ha infatti stanziato la somma consentendo l’operazione di messa in sicurezza. Il 20 l’esplosione dell’enorme masso avrà un interesse scientifico, sarà infatti studiata dai geofisici dell’università di Napoli, e anche mediatico, tanto che sarà allestita un’area stampa. (a.f.)

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