Pietracamela, spuntano altre due frane
Oggi la Provincia decide come riaprire la strada, sarà vietato il traffico pesante e ci saranno tratti a senso alternato
PIETRACAMELA. La neve c’è, gli impianti di risalita stanno scaldando i motori. Ma sull’avvio della stagione turistica ai Prati di Tivo pesa una grossa incognita. Grossa come le frane che hanno massacrato la strada provinciale 43 per Pietracamela.
Le frane a Pietracamela. Non è un caso l’uso del plurale: la frana avvenuta il 12 novembre a 500 metri dal bivio con la Statale 80 è stata praticamente rimossa. Ma non è l’unica: un po’ più in alto i tecnici della Provincia ne hanno scoperte molte altre, di cui due veramente gravi. Si sta tentando di ripristinare la viabilità, oggi si saprà come e quando. «La frana a 500 metri dal bivio è stata rimossa, insieme a un masso ciclopico venuto giù con la terra», spiega l’assessore provinciale alla viabilità Elicio Romandini, «non solo: c'era un masso su un tornante superiore, "seduto" in forma instabile. L'abbiamo rotto: ci abbiamo lavorato anche lunedì e martedì scorsi, sotto la neve. Abbiamo ripulito la strada anche da tante altre piccole frane: ci siamo adoperati a più non posso, sappiamo quanto è importante la strada per Pietracamela e i Prati di Tivo. Poi però abbiamo scoperto altre due importanti frane a valle (che dalla strada si estendono verso il basso, ndr) al chilometro 3,100 dal bivio. Destano maggiori preoccupazioni: si tratta di intervenire in dirupi di 50-70 metri. Stiamo studiando la realizzazione di micropali che rinforzino la parte solida della sede stradale, cioè quasi la metà». In sostanza metà della carreggiata, quella verso l’esterno, è semi-crollata, o comunque insicura nel tratto franato. Oggi sarà organizzata l'installazione di New jersey per un fronte di circa 50 metri per creare un percorso a senso unico alternato. «Finora abbiamo speso più di 100mila euro, ce ne vorranno altri 500 per stare in sicurezza e riaprire totalmente la strada», osserva Romandini che annuncia anche che oggi sarà decisa la limitazione al traffico pesante, ma se possibile si cercherà di salvaguardare il transito dei bus, basilari per il turismo. La stagione ai Prati. Intanto la stazione sciistica si prepara alla riapertura che dovrebbe avvenire l’8 dicembre. Stamattina avverrà il primo collaudo dell’impianto della Madonnina, seguiranno tutti gli altri fino a venerdì 6. Resta l'incognita del jolly:la Gran Sasso teramano ancora non ha avuto la risposta del ministero per la proroga di un anno nella vita tecnica dell'impianto. «Oggi abbiamo provato», spiega Antonio Riccioni, direttore della Siget, «il funzionamento del sistema di difesa delle valanghe. E’ poi partita bene la campagna abbonamenti: abbiamo offerte interessanti, anche per famiglie e singoli». E in ogni punto vendita, quest’anno, aperitivi offerti a base di “bombardini”: ieri a Giulianova, oggi alle 18,30 a Teramo (Più Sport) e domani (Bue Surf).
Valle Castellana. Infine l’assessore Romandini torna anche sull’altra emergenza, quella di Valle Castellana: «le nevicate hanno impedito di fare un approfondimento sulla tenuta di pendii a monte: nei prossimi giorni speriamo di poterlo fare, appena scioglie la neve. E' necessaria un’indagine visiva che permetterà ai tecnici di decidere intanto sulla riapertura sp 49 almeno ai mezzi di soccorso (anche per i rifornimenti) con traffico vigilato». Per i lavori servirà almeno un milione e mezzo. (a.f.)
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