Il giallo di Giulianova
Pittrice morta, sequestrata l'auto del marito
La Procura alla ricerca di tracce compatibili con il corpo ritrovato a Tolentino. Eseguita l'autopsia, nulla di certo sulle cause della morte, ordinati altre analisi
ANCONA. La Procura di Ancona non molla. E anzi, inisiste sul filone che vede indagati per omicidio e occultamento di cadavere il marito e il figlio di Renata Rapposelli, la pittrice teatina scomparsa il 9 ottobre il cui cadavere è stato trovato pochio giorni fa a Tolentino (Macerata). Il pm ha ordinato il sequestro dell'auto del padre e del figlio, la Fiat 600 con la quale l'uomo ha detto di aver accompagnato per l'ultima volta la donna a Loreto Marche.
La Procura vuole evidentemente vederci chiaro e va alla ricerca di eventuali tracce nell'auto compatibili con il corpo trovato nel dirupo vicino a Tolentino. Il provvedimento segue tra l'altro il dispositivo con il quale il magistrato ha ordinato un altro sopralluogo dei carabinieri della Scientica (il Ris) nella casa di Ancona in cui abitava Renata Rapposelli e dalla quale si era allontanata il 9 ottobre per andare a trovare il marito e il figlio a Giulianova.
Intanto si è conclusa l'autopsia sul corpo rinvenuto giorni fa a Tolentino. Subito dopo, il pm di Macerata Andrea Laurino, i due medici legali che hanno eseguito l'esame e i loro assistenti si sono riuniti in una saletta riservata dell'obitorio per stilare un verbale in cui fissare i punti più importanti dei risultati raggiunti. Non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Sembra tuttavia che dall'esame autoptico non sia emerso nulla di certo, a causa del cattivo stato di conservazione del corpo. Qualcosa di più si saprà dalle analisi dei tessuti e da esami più approfonditi