Post-sisma, patto da due miliardi per gli interventi nel cratere 

Il commissario Castelli firma l’accordo con la Banca europea per gli investimenti che stanzia le risorse In Abruzzo 2.699 richieste di fondi in fase di valutazione. Teramo è seconda per contributi agli sfollati

TERAMO . Nuove risorse per il post-sisma del Centro Italia. È quanto prevede l’accordo appena sottoscritto dalla Bei, la Banca europea per gli investimenti, rappresentata da Jean-Christophe Laloux, direttore generale per le operazioni finanziarie, e dal commissario per la ricostruzione Guido Castelli. L’intesa fa seguito alla decisione dell’istituto di credito di predisporre un pacchetto finanziario di due miliardi di euro per gli interventi nel cratere. Si tratta del presupposto per stipulare contratti, da un miliardo ciascuno, con il ministero delle Finanze per le opere pubbliche e con Cassa depositi e prestiti per i progetti privati di riparazione dei danni provocati dalle scosse sismiche a cavallo tra fine 2016 e inizio 2017.
L’impatto sull’Abruzzo
Queste misure, che porteranno a 4,75 miliardi il sostegno da parte della Bei alla ricostruzione del Centro Italia, coprendo così il 15 per cento dei 27 miliardi stimati per gli interventi di ripristino nel cratere, contribuiranno a finanziare anche progetti abruzzesi. Sul versante della ricostruzione privata sono 2.699 le richieste di contributo al vaglio dell’Ufficio speciale. Delle 5.422 presentate, infatti, ne sono state approvate 2.723. A fronte di 1,15 miliardi richiesti per i lavori, sono stati concessi fondi per poco più di 602 milioni, mentre la quota già liquidata si attesta a quasi 315 milioni. Gli interventi completati ammontano a 1.698. Nell’ultimo biennio le richieste di contributo presentate sono state quasi 8.500. L’incremento maggiore è stato registrato in Abruzzo, con una crescita del 42 per cento. Nel report presentato da Castelli, tra l’altro, la provincia di Teramo risulta la seconda per numero di sfollati assistiti con il contributo di autonoma sistemazione (Cas). I beneficiari sono 1.7572, superati solo dai 3.382 di Macerata. Per quanto riguarda, invece, la ricostruzione pubblica in regione ci sono 664 interventi programmati, che corrispondono al 19% dei 3.509 totali, per un importo che supera i 720 milioni e mezzo di euro, il 17% del fabbisogno finanziario complessivo. Nel dettaglio i lavori che, stando al rapporto sulla ricostruzione, risultano conclusi sono 90. A questi si aggiungono 128 interventi in corso, di cui 73 effettivamente avviati e 55 in fase di aggiudicazione alle ditte appaltatrici, 163 progetti approvati, 262 opere in progettazione e 16 non ancora avviati.
Un ulteriore progresso
«Il sostegno all’Appennino centrale attraverso l’accordo siglato segna un nuovo, sostanziale, passo in avanti nel percorso di rinascita dei nostri territori», sottolinea Castelli, «l’ulteriore impegno da parte della Bei testimonia la vicinanza e la collaborazione che unisce le istituzioni europee e il nostro Paese e che si traduce in politiche concrete, destinate a un nuovo sviluppo dell’Italia centrale, nel segno della sicurezza e della sostenibilità. Collaborazione che caratterizza anche il rapporto tra struttura commissariale e Cassa depositi e prestiti che gestisce il plafond sisma la ricostruzione privata le cui erogazioni, nei primi cinque mesi del 2024, fanno registrare un più 16,64 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023 e il più 41,71 per cento rispetto al 2022. Un cambio di passo che, anche attraverso questo nuovo pacchetto finanziario, vogliamo incrementare». Laloux evidenzia che «siamo lieti di incrementare il sostegno alle comunità colpite dai terremoti, permettendo loro di ricostruire in maniera sostenibile e sicura».
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