Prati di Tivo, 150mila euro per gli impianti: gli operatori tentennano

La Provincia chiede fondi per riattivare gli impianti, la risposta è: non siamo convinti, ci serve tempo

TERAMO. La Provincia chiede 150.000 euro agli operatori turistici di Prati di Tivo con lo scopo di riattivare gli impianti sciistici, ma gli albergatori si dicono poco convinti e prendono tempo per valutare la richiesta. Il contributo è stato quantificato nel corso di una nuova riunione svoltasi in Provincia ieri mattina, ed è ritenuto indispensabile dal presidente Renzo Di Sabatino, il quale esclude la possibilità di applicare sconti (anche se si vocifera di trattative in corso per scendere a 100mila).

La richiesta di un sacrificio da parte di tutti gli attori coinvolti nella vicenda di Prati di Tivo era già emersa nell'incontro di giovedì sera, quando Di Sabatino aveva svelato la soluzione alternativa per la gestione della stazione sciistica (dopo che l'asta per l'affidamento della gestione era andata deserta): un anno di lavoro gratis da parte della Gran Sasso Teramano e l'erogazione di contributi da parte degli operatori per assicurare la partenza della stagione 2014/2015, in seguito l'elaborazione di un progetto definitivo per il rilancio della montagna teramana. Ma giovedì sera non era stata fatta la somma di cui gli albergatori dovrebbero farsi carico.

Dei 150.000 euro, 100.000 costituirebbero la quota fissa da erogare nell'immediato, mentre 50.000 dovrebbero essere consegnati a fine stagione calcolando le dovute percentuali sugli incassi realizzati. Al contributo degli operatori si andrebbero a sommare i 50.000 euro derivanti dalla rinuncia alle competenze da parte dei consiglieri della società partecipata Gran Sasso Teramano, e circa 46.000 euro provenienti dalla mancata richiesta, alla Gran Sasso Teramano, del canone di gestione da parte dell'Asbuc (amministrazione separata dei beni di uso civico). Insomma, un totale di quasi 250.000 euro, che corrisponde proprio alla somma richiesta dal bando di gara per la gestione annua della stazione sciistica.

Gli albergatori, però, non sembrerebbero molto propensi ad accettare tale richiesta di contributo, giudicata da alcuni rappresentanti eccessiva ed immotivata. Erminio Di Lodovico, coordinatore del consorzio turistico Gran Sasso Scarl, evidenzia come gli operatori avessero chiesto la divisione delle spese di gestione con la Gran Sasso Teramano. «Gli interventi di un anno non risolvono niente, e poi che utilità avrebbe la concessione del contributo di 150.000 euro?», dichiara Di Lodovico. «Bisogna valutare ancora tante cose, solo nei prossimi giorni decideremo se accettare o meno la proposta della Provincia. Anche nel caso in cui decidessimo di accettare, quali sono gli orizzonti dell'operazione, cosa si prospetterebbe per il futuro, dopo un anno di gestione? I problemi in realtà sono più della Gran Sasso Teramano, che degli operatori».

Intanto i maestri di sci regionali solidarizzano con i colleghi di Prati di Tivo e, per l'occasione, hanno tenuto proprio a Pietracamela l'assemblea annuale. «Il consiglio direttivo ritiene fondamentale trovare nell'immediato una soluzione alle problematiche che causano, al momento, l'ipotesi di una non apertura degli impianti di risalita», sostiene il presidente Francesco Di Donato, «al fine di evitare ingenti danni economici ai maestri di sci e a tutti gli operatori economici del comprensorio di Prati di Tivo».

Sandro Petrongolo

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