Precipita nel canalone e muore
L'alpinista Dellapasqua di Avezzano scivola davanti a tre amici
TERAMO. E' morto dopo un volo di venti metri, su un canalone percorso tante altre volte che lo avrebbe portato sul monte Camicia. Gabriele Dellapasqua, 45 anni, di Avezzano, tecnico di Telespazio, padre di due figli ed esperto conoscitore della montagna, è scivolato davanti ai tre amici che erano con lui.
L'incidente è avvenuto in pochi attimi al primo salto del canalone Gravone, all'inizio di un tratto ritenuto non particolarmente difficile, a circa 1200 metri di altezza. L'uomo, che era il primo del gruppo, improvvisamente è scivolato ed è precipitato. Un volo che non gli ha dato scampo. L'allarme degli amici è scattato subito e in poco tempo sul posto sono arrivati gli uomini del Soccorso Alpino e l'elicottero del 118 dell'Aquila. Quando i medici lo hanno raggiunto per il tecnico non c'era più nulla da fare. Inizialmente si è era diffusa la voce che i quattro fossero in cordata, ma questa ipotesi è stata smentita dai soccorritori e dagli altri escursionisti della comitiva.
LA TRAGEDIA. I quattro amici di Avezzano, tutti iscritti al Cai ed esperti conoscitori delle montagne abruzzesi e non solo, erano arrivati intorno alle 8 per percorrere il canalone e raggiungere la località Dente del Lupo, a circa duemila metri di altezza sul Camicia, una delle vette più alte del Gran Sasso. Erano equipaggiati ed attrezzati per percorrere il canalone che ha un dislivello di circa mille metri.
Gabriele Dellapasqua, che di vette ne aveva fatte più di cento, era il primo del gruppo. Subito dopo c'era Tonino Durante, conosciutissimo commerciante di Avezzano. Un'amicizia la loro che durava da tanti anni, fortificata proprio dalla passione comune per la montagna. Tutto è avvenuto in pochi istanti. Dellapasqua, forse a causa della neve che copre ancora parte di quel tratto, è scivolato mentre si trovava al primo salto del Gravone. L'uomo, probabilmente dopo aver perso un appoggio, ha fatto un volo di circa venti metri davanti agli occhi terrorizzati ed increduli degli amici, che hanno subito dato l'allarme.
I soccorsi sono stati immediati e in poco tempo sul posto è arrivato l'elicottero del 118 dell'Aquila con a bordo due tecnici del Soccorso Alpino e il medico. Da terra sono giunti i volontari delle stazioni del Soccorso Alpino di Teramo e Penne, coordinati da Attanasio Di Felice, delegato regionale del corpo del Soccorso Alpino. L'uomo è stato raggiunto in pochissimi minuti, ma le sue condizioni erano disperate.
E' morto in pochi istanti per un gravissimo trauma cranico. Le operazioni di recupero sono state complesse proprio perchè il corpo si trovava in una zona particolarmente impervia. Gli uomini del Soccorso sono scesi con il verricello per recuperare il cadavere che a bordo dell'eliambulanza è stato trasportato all'obitorio dell'ospedale di Teramo a disposizione dell'autorità giudiziaria. Oggi il pm di turno, il sostituto procuratore Bruno Auriemma, deciderà se disporre l'autopsia.
Gli amici che hanno assistito alla tragedia sono stati ascoltati dai carabinieri di Castelli al lavoro per ricostruire la dinamica. E da ieri pomeriggio la sala dell'obitorio è diventata meta di un mesto pellegrinaggio di amici e parenti arrivati da Avezzano. A cominciare dagli amici del Cai, quelli con cui il tecnico di Telespazio aveva esplorato decine di vette condividendo il suo grande amore per la montagna.
L'incidente è avvenuto in pochi attimi al primo salto del canalone Gravone, all'inizio di un tratto ritenuto non particolarmente difficile, a circa 1200 metri di altezza. L'uomo, che era il primo del gruppo, improvvisamente è scivolato ed è precipitato. Un volo che non gli ha dato scampo. L'allarme degli amici è scattato subito e in poco tempo sul posto sono arrivati gli uomini del Soccorso Alpino e l'elicottero del 118 dell'Aquila. Quando i medici lo hanno raggiunto per il tecnico non c'era più nulla da fare. Inizialmente si è era diffusa la voce che i quattro fossero in cordata, ma questa ipotesi è stata smentita dai soccorritori e dagli altri escursionisti della comitiva.
LA TRAGEDIA. I quattro amici di Avezzano, tutti iscritti al Cai ed esperti conoscitori delle montagne abruzzesi e non solo, erano arrivati intorno alle 8 per percorrere il canalone e raggiungere la località Dente del Lupo, a circa duemila metri di altezza sul Camicia, una delle vette più alte del Gran Sasso. Erano equipaggiati ed attrezzati per percorrere il canalone che ha un dislivello di circa mille metri.
Gabriele Dellapasqua, che di vette ne aveva fatte più di cento, era il primo del gruppo. Subito dopo c'era Tonino Durante, conosciutissimo commerciante di Avezzano. Un'amicizia la loro che durava da tanti anni, fortificata proprio dalla passione comune per la montagna. Tutto è avvenuto in pochi istanti. Dellapasqua, forse a causa della neve che copre ancora parte di quel tratto, è scivolato mentre si trovava al primo salto del Gravone. L'uomo, probabilmente dopo aver perso un appoggio, ha fatto un volo di circa venti metri davanti agli occhi terrorizzati ed increduli degli amici, che hanno subito dato l'allarme.
I soccorsi sono stati immediati e in poco tempo sul posto è arrivato l'elicottero del 118 dell'Aquila con a bordo due tecnici del Soccorso Alpino e il medico. Da terra sono giunti i volontari delle stazioni del Soccorso Alpino di Teramo e Penne, coordinati da Attanasio Di Felice, delegato regionale del corpo del Soccorso Alpino. L'uomo è stato raggiunto in pochissimi minuti, ma le sue condizioni erano disperate.
E' morto in pochi istanti per un gravissimo trauma cranico. Le operazioni di recupero sono state complesse proprio perchè il corpo si trovava in una zona particolarmente impervia. Gli uomini del Soccorso sono scesi con il verricello per recuperare il cadavere che a bordo dell'eliambulanza è stato trasportato all'obitorio dell'ospedale di Teramo a disposizione dell'autorità giudiziaria. Oggi il pm di turno, il sostituto procuratore Bruno Auriemma, deciderà se disporre l'autopsia.
Gli amici che hanno assistito alla tragedia sono stati ascoltati dai carabinieri di Castelli al lavoro per ricostruire la dinamica. E da ieri pomeriggio la sala dell'obitorio è diventata meta di un mesto pellegrinaggio di amici e parenti arrivati da Avezzano. A cominciare dagli amici del Cai, quelli con cui il tecnico di Telespazio aveva esplorato decine di vette condividendo il suo grande amore per la montagna.
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