sant'omero
Prende a pugni la moglie incinta ricoverata in ospedale
Un rom di Mosciano aggredisce la coniuge nel reparto di ostetricia del Val Vibrata: la donna non ha denunciato il marito
SANT’OMERO E’ entrato mercoledì sera nel reparto di ostetricia e ginecologia per andare a trovare la moglie ricoverata. Ma non è stata una visita di cortesia, quella che il rom di Mosciano ha fatto alla giovane moglie. Probabilmente durante una discussione per motivi di gelosia – iniziata in sordina ma proseguita subito con toni molto accesi – l’uomo l’ha riempita di pugni e schiaffi in viso e poi è andato via come se nulla fosse, appena ha capito che era in arrivo la vigilanza.
Nel tranquillo reparto del “Val Vibrata” è successo il putiferio. Le urla della donna – e anche del marito – hanno richiamato in camera il personale sanitario. In quel momento, peraltro, il medico era in sala parto per un cesareo. Ma subito è stata chiamata la vigilanza e avvertiti i carabinieri. In reparto sono arrivati i militari che hanno sentito la donna, che però non ha voluto sporgere querela contro il marito. La donna, ricoverata al “Val Vibrata” ai primi mesi di gravidanza per una colica renale, ieri mattina portava segni vistosi dell’aggressione subita: aveva infatti buona parte del volto tumefatta.
Necessarie dunque una consulenza oculistica per accertare se ci sono danni all’occhio e una maxillofacciale. Per questo motivo a metà mattinata la paziente è stata trasferita all’ospedale di Teramo, che dispone delle due specialistiche in questione. Ora la donna è dunque ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia del Mazzini. L’aggressione – che guarda caso è avvenuta ventiquattr’ore dopo la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne – forse rimarrà impunita, se la donna non presenterà denuncia. A meno che la prognosi assegnata dai medici per le percosse subite sia superiore ai 21 giorni, in questo caso si potrà procedere d’ufficio. (a.f.)