Processati gli sciacalli dell'alluvione

Moglie e marito rubano nelle case allagate: sconteranno dieci e sei mesi

PINETO. Processati gli sciacalli dell'alluvione. I due coniugi romeni arrestati con l'accusa di aver rubato nelle case degli alluvionati di Pineto, ieri mattina sono comparsi davanti al giudice Domenico Canosa (pm d'udienza Stefania Mangia).

I due, assistiti dall'avvocato Daniele Di Furia, hanno patteggiato: sei mesi, 20 giorni di reclusione e 400 euro di multa alla donna e 10 mesi e 400 euro di multa per l'uomo. Per entrambi pena sospesa. I fatti si verificarono a Pineto nei giorni della grave alluvione dei primi di marzo, quando la cittadina, così come tante altre località della costa, venne invasa da un fiume di acqua e fango. Petre Memet e Daniela Memetel, entrambi di 23 anni, muovendosi nella confusione dei soccorsi e dei residenti impegnati nel prosciugamento di scantinati e pianterreni dall'acqua del nubifragio, avrebbero arraffato scaffali, arredi, computer e quanto altro di trasportabile subito, per poi caricarlo su un furgone e far perdere le proprie tracce. Molti materiali trafugati erano stati momentaneamente ammassati per strada dai cittadini colpiti dall'alluvione per liberare le stanze da ripulire.

A dare l'allarme furono proprio alcuni residenti che chiamarono immediatamente i carabinieri. I due romeni vennero bloccati a qualche chilometro di distanza da Pineto, molto probabilmente mentre alla guida del furgone percorrevano la statale in direzione Pescara. I carabinieri allargarono le indagini per verificare sei i due, prima di passare a Pineto, fossero transitati anche in altre località alluvionate per derubare i residenti. Da questo punto di vita, però, non è stato accertato nulla e ai due sono stati contestati solo di fatti avvenuti a Pineto.

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