Processo Tercas, la parola ai clienti: «Mi dissero che era un investimento sicuro»
Stamane l'udienza sulla presunta truffa con le azioni Tercas con le testimonianze di chi sottoscrisse i prodotti offerti dalla banca
TERAMO. Nuova udienza, questa mattina a Teramo, per il processo sulla presunta truffa con le azioni Tercas. Udienza nel corso della quale sul banco dei testimoni sono saliti diversi clienti che all'epoca acquistarono azioni proprie della Tercas e che hanno confermato come al momento della sottoscrizione del prodotto fossero convinti di investire su un "pronto contro termine" (contratti nei quali un venditore, in questo caso la banca, cede in cambio di denaro un certo numero di titoli a un acquirente e si impegna, nello stesso momento, a riacquistarli a un prezzo in genere più alto). «Quando abbiamo sottoscritto il prodotto eravamo io, mio marito e la direttrice - ha detto in aula una cliente della ex Tercas rispondendo alle domande del pm Enrico Medori -. Mi fidavo della banca, mi hanno detto che ero un investimento sicuro e mi sono fidata». La stessa cliente, rispondendo ad una domanda sul questionario Mifid, ha dichiarato che nessuno le avrebbe fatto domande sulla sua propensione al rischio. «Nessuno mi ha fatto delle domande - ha detto la signora - non sarei stata in grado di capirle. Io in banca accreditavo lo stipendio, ma non ci andavo mai». Dopo l'audizione dei testi il processo è stato rinviato al prossimo 15 gennaio.