Teramo

Provincia di Teramo, stipendi a rischio con i tagli del governo

Il presidente Di Sabatino: «Se Renzi, come sembra, ci toglierà oltre 5 milioni ci sarà un ridimensionamento delle spese per il personale e per i servizi»

TERAMO. I tagli programmati dal governo mettono in ginocchio le Province: in quella di Teramo sono a rischio il personale (i dipendenti sono circa 320) e i servizi riguardanti il lavoro e la cultura. Il neoeletto presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, nell'ipotesi che questa nuova scure si abbatta sull'ente, parla dei probabili tagli che si troverebbe costretto ad apportare, precisando però che le diminuzioni di fondi non sono state ancora confermate. Ammonta a 5 milioni e 400.000 euro il taglio dei finanziamenti che, nel caso in cui il governo dovesse approvare la legge finanziaria di stabilità, si abbatterebbe sulla Provincia di Teramo. A livello nazionale, secondo uno studio effettuato dall'Upi (Unione province italiane), il taglio nei confronti degli enti provinciali è pari ad un miliardo di euro.

«Riteniamo che sia troppo, una diminuzione di fondi così importante può mettere in seria difficoltà le amministrazioni», dichiara Di Sabatino. «Sapremo solo nel 2015 se i tagli saranno effettivi, quindi per ora è ancora presto per parlare o discutere delle azioni da intraprendere per fare fronte alla diminuzione dei fondi. Il taglio potrebbe anche essere inferiore, rispetto ai 5.400.000 euro preventivati, per il momento è stata aperta una trattativa fra le Province ed il governo». Ma, nel caso in cui il governo dovesse optare per la chiusura dei rubinetti delle erogazioni, la Provincia sarebbe a sua volta costretta ad apportare pesanti tagli, e su questo Di Sabatino è chiaro. «Ci sarebbe un ridimensionamento che andrebbe a colpire le spese per il personale, i prestiti e soprattutto i servizi, per i quali bisognerebbe studiare il contenimento dei costi e verificare le spese», afferma il presidente della Provincia. Di recente, Di Sabatino aveva asserito di voler chiedere al governo di concedere alla Provincia gli strumenti per poter portare avanti, al meglio, la riforma degli enti provinciali: «Renzi ci dovrà dire come fare, con i 5 milioni di euro che ci toglie, a garantire le funzioni che rimangono e cosa intende fare per quelle funzioni che sulla carta non abbiamo più ma che invece continuiamo a sostenere come servizi e come costi. In caso di tagli, come faccio a garantire servizi inerenti il sociale, la cultura, il lavoro, i centri per l'impiego, o la gestione del Genio civile?».

Il presidente della Provincia, però, parla anche degli obiettivi che la sua amministrazione, insediatasi da circa un mese, ha già cominciato a perseguire. «Prima di tutto», spiega Di Sabatino, «è necessario un riassetto istituzionale e l'elaborazione di un nuovo statuto, assieme alla rivisitazione della macrostruttura, compatibilmente con le nuove funzioni previste. Infine si richiede una seria verifica finanziaria dell'ente e delle società partecipate, al fine di attuare una spending review che sarà ancora più forte, in caso di tagli». Il presidente intende anche perseguire l'obiettivo di valorizzare maggiormente il personale dell’ente, definito «macchina buona ed ancora inespressa», affinché la Provincia si renda sempre più utile alla cittadinanza. Di Sabatino, infine, ribadisce di aver chiesto garanzie alla Regione affinché la Provincia venga coinvolta nella progettazione dei possibili finanziamenti, statali ed europei, da intercettare per fornire l'ente di maggiori fondi, indispensabili per la gestione dei propri servizi.