Quote mensili esose, dirigenti e militanti del Pc teramano lasciano il partito
Clima di rivolta nella formazione comunista che aderisce all'organizzazione del segretario nazionale Marco Rizzo
TERAMO. Scatta la rivolta all'interno del Pc teramano: i vertici del partito comunista, a cominciare dal segretario provinciale Mario Ferzetti e da quello cittadino Mirko De Berardinis, hanno deciso di uscire dall'organizzazione politica del segretario Marco Rizzo, assieme a tutti gli altri iscritti, militanti e dirigenti. Alla base del clamoroso abbandono, le nuove regole sul tesseramento volute dal comitato centrale del partito che impongono, per l'adesione, il pagamento obbligatorio di quote mensili ritenute troppo elevate dalla base. Gli esponenti del Pc teramano non intendono rivelare l'ammontare della quota, ma, stando alle indiscrezioni, si la cifra supererebbe di parecchio i 100 euro l'anno. "Un finanziamento con scadenze fisse anche per disoccupati, studenti, pensionati, precari e operai" scrivono i vertici teramani, "in aperta violazione del principio marxista _ 'ciascuno dà secondo le sue possibilità' _ che da sempre regola la militanza nei partiti comunisti". Nelle prossime settimane, saranno discusse e valutate collettivamente le future modalità d'azione.