Regione, dietrofront sui tagli: è salvo il servizio che cura l’ictus

Mazzini, dopo la segnalazione sul Centro risolte le carenze di organico nel reparto di neurologia era il problema che impediva l’utilizzo del farmaco salvavita per sciogliere i trombi nel cervello

TERAMO. Restituito all’ospedale di Teramo il centro anti ictus. A tempo di record la Regione dall’altroieri ha ripristinato l’unità operativa che cura l’ictus, istituita poco più di due anni fa nel reparto di neurologia. L’autorizzazione era stata revocata il 9 giugno dal servizio di assistenza farmaceutica della Regione che rilevò come l’unità operativa teramana non aveva più i requisiti per effettuare il trattamento trombolitico sull’ictus ischemico utilizzando il farmaco salvavita “Actilyse” che se iniettato entro le prime tre ore dall’ictus, può sciogliere i trombi.

Ma adesso il comitato etico della Asl, con un atto del 6 luglio, ha certificato che i requisiti sono stati ripristinati. Sostanzialmente tre i requisiti che erano in discussione. Uno è la mancanza di guardia medica notturna, l’altro è la mancanza di un logopedista e un fisioterapista, il terzo è la presenza di infermieri specifici per i letti di terapia semintensiva. Logopedista e fisioterapista sono stati trovati effettuando degli spostamenti. Per gli infermieri è stata trovata una soluzione temporanea, in quanto attualmente il reparto è accorpato, per cui ce ne sono di disponibili. Per il medico di guardia di notte il problema è stato risolto autorizzando 60 notti l’anno di guardia attiva da svolgere in plus orario nel reparto di neurologia.

«Dalla fine di giugno abbiamo lavorato molto», dichiara il responsabile facente funzione del reparto, Maurizio Assetta, «per far ricreare i requisiti per l’autorizzazione. In questo modo la Regione ha riattivato il centro di riferimento aziendale per l’ictus ischemico che trattiamo con un farmaco salvavita somministrato entro le tre ore dall’esordio dell’ictus. Tutto ciò garantisce o la regressione completa dei sintomi oppure un miglior recupero per il paziente». Mandare il paziente colpito da ictus nei centri “gemelli” all’ Aquila o a Pescara spesso significa da far passare troppo tempo e rendere impossibile il trattamento, a causa del tempo necessario al trasferimento.

In questo caso al Mazzini c’è comunque un’alternativa: l’avanzatissima, e unica in Abruzzo, unità operativa di radiologia vascolare - diretta da Vincenzo Di Egidio- che però di solito interviene dopo tre ore dall’ictus e con procedure molto invasive.

La delibera del comitato etico della Asl ha risolte temporaneamente il problema, ma la Asl deve affrontare in maniera definitiva il nodo della carenza di infermieri, in quanto finiti gli accorpamenti estivi, la mancanza del requisito richiesto si ripresenterà. In sostanza ne manca uno per turno.

Sull’argomento intervenne al momento del taglio il consigliere regionale dell’Idv Carlo Costantini che segnalò come paradossale il fatto «che la stessa Regione che avrebbe dovuto intervenire presso sulla Asl per colmare le carenze in organico e garantire il servizio, è invece di fatto intervenuta per sanzionare se stessa, revocando l’autorizzazione».

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