Ricoveri bloccati anche a Pediatria
Sant'Omero, i piccoli malati trasferiti negli ospedali di Teramo e Atri
SANT'OMERO. Eutanasia per l'ospedale di Sant'Omero. Dopo Ostetricia, si spengono le luci anche di pediatria. E' una triste e surreale sensazione quella che si ha varcando la soglia del Val Vibrata. Sulla destra c'è la porta tagliafuoco del reparto dei bimbi. Col pigiamino ce ne sono appena sei. Due saranno dimessi oggi, gli altri a stretto giro fino al completo svuotamento dei posti letto.
STOP AI RICOVERI. Niente più ricoveri da domenica scorsa, stop quindi all'assistenza notturna in reparto. Della Pediatria, che solitamente ha segnato sempre il tutto esaurito quasi tutto l'anno e ancor più in estate, resta attiva l'osservazione breve. Medici ed infermieri garantiscono il servizio diurno dalle 8 alle 20, dal lunedì alla domenica; ma bimbi a casa o trasferiti al Mazzini di Teramo e al San Liberatore di Atri. L'ex materno-infantile di Sant'Omero osserva l?orario dei negozi per una decisione contingente, determinata dal sott'organico che ha spinto il primario Antonio Sciarra a procedere al servizio part-time. Il reparto ha quattro medici, due però non fanno la notte. Dunque, niente reperibilità. Poi ci sono le infermiere. Anzi, c'erano perché sei di queste tra un po' saranno dirottate in altri reparti oppure negli altri tre presidi sanitari. Ne restano sei che tra ferie e malattia non possono coprire il turno di lavoro h24. Domenica è già accaduto che un bimbo accompagnato al pronto soccorso, sia stato dirottato a Teramo. Sant'Omero, che ha avuto sempre tanti ricoveri del genere, potrà solo somministrare qualche farmaco e infilare nel braccino una flebo che stilla il farmaco ma solo fino alle 20. La terapia va poi proseguita altrove.
IL CASO OSTETRICIA. Squilla il telefono nella stanza della caposala di Ostetricia. L'infermiera che esegue pap test, ecografia, ginnastica pre-parto e altro ci mette un secondo a rispondere. Non deve fare più la velocista da una camera all'altra, perché queste sono tutte vuote. Da due settimane la partorienti e le pazienti con problemi femminili sono state dirottate a Teramo ed Atri. Nella Neonatologia dove ci sono culle e incubatrici vuote le tendine sono abbassate. Non c'è più nuova vita dentro. Nessun vagito. Fortunatamente (per molti è una magra consolazione) funzionano gli ambulatori che di giorno continuano a garantire i servizi. Gira anche meno gente in ospedale e non perché abbiano chiuso l'ingresso principale per montare le porte automatizzate con la cellula, ma perché mancando ortopedia, ostetricia ed ora pediatria funziona mezzo ospedale. Un tocco di modernità che segue di pari passo quello in atto nelle sale operatorie la cui riconsegna è già slittata a fine settembre.
E TERAMO SCOPPIA. Al Mazzini di Teramo, in Ostetricia, si sta come sardine. Con i bis, i posti letto per camera arrivano anche a sei. Prevedibile, visto che larga parte dell'utenza ora arriva dalla Val Vibrata. E già montano le polemiche con gli utenti che di umanizzazione del reparto non vedono traccia per il troppo affollamento.
POLITICA ASSENTE. Intanto in corsia, ci si lamenta della politica del territorio. Ci se la prende con i sindaci della vallata, con i rappresentanti regionali per non essere andati, finora, oltre i proclami e l'assunzione di impegni. Si impallinano anche gli onorevoli teramani. Operatori e cittadini avrebbero voluto che qualcuno mettesse il naso in ospedale, invece niente. Qui a Sant'Omero si vive un senso di abbandono.
STOP AI RICOVERI. Niente più ricoveri da domenica scorsa, stop quindi all'assistenza notturna in reparto. Della Pediatria, che solitamente ha segnato sempre il tutto esaurito quasi tutto l'anno e ancor più in estate, resta attiva l'osservazione breve. Medici ed infermieri garantiscono il servizio diurno dalle 8 alle 20, dal lunedì alla domenica; ma bimbi a casa o trasferiti al Mazzini di Teramo e al San Liberatore di Atri. L'ex materno-infantile di Sant'Omero osserva l?orario dei negozi per una decisione contingente, determinata dal sott'organico che ha spinto il primario Antonio Sciarra a procedere al servizio part-time. Il reparto ha quattro medici, due però non fanno la notte. Dunque, niente reperibilità. Poi ci sono le infermiere. Anzi, c'erano perché sei di queste tra un po' saranno dirottate in altri reparti oppure negli altri tre presidi sanitari. Ne restano sei che tra ferie e malattia non possono coprire il turno di lavoro h24. Domenica è già accaduto che un bimbo accompagnato al pronto soccorso, sia stato dirottato a Teramo. Sant'Omero, che ha avuto sempre tanti ricoveri del genere, potrà solo somministrare qualche farmaco e infilare nel braccino una flebo che stilla il farmaco ma solo fino alle 20. La terapia va poi proseguita altrove.
IL CASO OSTETRICIA. Squilla il telefono nella stanza della caposala di Ostetricia. L'infermiera che esegue pap test, ecografia, ginnastica pre-parto e altro ci mette un secondo a rispondere. Non deve fare più la velocista da una camera all'altra, perché queste sono tutte vuote. Da due settimane la partorienti e le pazienti con problemi femminili sono state dirottate a Teramo ed Atri. Nella Neonatologia dove ci sono culle e incubatrici vuote le tendine sono abbassate. Non c'è più nuova vita dentro. Nessun vagito. Fortunatamente (per molti è una magra consolazione) funzionano gli ambulatori che di giorno continuano a garantire i servizi. Gira anche meno gente in ospedale e non perché abbiano chiuso l'ingresso principale per montare le porte automatizzate con la cellula, ma perché mancando ortopedia, ostetricia ed ora pediatria funziona mezzo ospedale. Un tocco di modernità che segue di pari passo quello in atto nelle sale operatorie la cui riconsegna è già slittata a fine settembre.
E TERAMO SCOPPIA. Al Mazzini di Teramo, in Ostetricia, si sta come sardine. Con i bis, i posti letto per camera arrivano anche a sei. Prevedibile, visto che larga parte dell'utenza ora arriva dalla Val Vibrata. E già montano le polemiche con gli utenti che di umanizzazione del reparto non vedono traccia per il troppo affollamento.
POLITICA ASSENTE. Intanto in corsia, ci si lamenta della politica del territorio. Ci se la prende con i sindaci della vallata, con i rappresentanti regionali per non essere andati, finora, oltre i proclami e l'assunzione di impegni. Si impallinano anche gli onorevoli teramani. Operatori e cittadini avrebbero voluto che qualcuno mettesse il naso in ospedale, invece niente. Qui a Sant'Omero si vive un senso di abbandono.
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