Rifiuti, scontro tra Comune e Mote 

Montorio. La società invia all’ente un’ingiunzione per un debito di 450mila euro

MONTORIO AL VOMANO . Al Comune di Montorio è stato recapitato un decreto ingiuntivo da 450mila euro per fatture non pagate alla Mote, la società che ha gestito la raccolta dei rifiuti. Lo fanno sapere i consiglieri di opposizione Eleonora Magno, Andrea Guizzetti, Alessandro Di Giambattista e Alessia Nori che denunciano il crescente indebitamento dell’ente e una «disastrosa» gestione economica da parte dell’amministrazione. «I nodi giungono sempre al pettine e si è purtroppo puntualmente rivelata esatta la nostra preoccupazione», affermano i rappresentanti della minoranza, «infatti la società, a cui è stato revocato unilateralmente e anticipatamente l’appalto del servizio di igiene urbana che sarebbe scaduto naturalmente dopo qualche mese, vedendosi non pagate fatture per circa 410mila euro per i servizi svolti, dopo averlo citato in giudizio per più di un milione di euro, ha appena notificato un decreto ingiuntivo che fra fatture e interessi ammonta a circa 450mila euro».
L’opposizione sottolinea che «insomma, dopo il buco di bilancio di un milione di euro, un altro debito certificato per i cittadini montoriesi. Il sindaco Altitonante, che ha un comportamento irridente nei confronti della Mote Spa, forse non si rende conto che se la società dovesse fallire, il Comune di Montorio, che è socio con una quota di circa l’8%, sarà coinvolto alla pari degli altri soci nella gestione economica di fronte ai creditori». I consiglieri segnalano, dunque, che «alla fine saranno i cittadini a pagare le conseguenze nefaste di questa situazione, gestita malissimo e con arroganza da Altitonante insieme ai suoi fedeli consiglieri e assessori rimasti». Si tratta di «un ulteriore macigno che si abbatte sulla già precaria situazione economica e di bilancio del Comune, precisa la minoranza a detta della quale non resta che «confidare in una prossima amministrazione equilibrata, capace di riportare in ordine il bilancio e convogliare gli investimenti su obiettivi davvero prioritari per lo sviluppo del paese, lavoro e qualità della vita innanzitutto».