Robimarga incastrato da altri 10 pazienti

Ecco le motivazioni del Riesame: il medico resta sospeso dall'ospedale perché può rifarlo

TERAMO. Incastrato da altri dieci pazienti e dal pericolo di reiterazione del reato. Così, in sintesi, il tribunale del Riesame motiva il rigetto del ricorso presentato dai legali di Corrado Robimarga: il medico ed ex assessore comunale resta sospeso dall'attività ospedaliera.

Secondo i giudici aquilani, che nei giorni scorsi hanno respinto la richiesta di annullamento del provvedimento di sospensione di due mesi disposto dal gip Guendalina Buccella su richiesta del sostituto procuratore Davide Rosati, «sussiste un concreto ed attuale pericolo di reiterazione del reato reso evidente dalle modalità seriali ed abitudinarie di realizzazione delle condotte esaminate. La misura interdittiva in esecuzione appare idonea a fronteggiare in maniera adeguata la ravvisata esigenza cautelare».

L'ex assessore all'urbanistica del Comune di Teramo (si è dimesso dopo la notifica dell'ordinanza) è accusato di peculato, falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato (è difeso dall'avvocato Antonio Valentini). Secondo la procura avrebbe fatto visite a pagamento in ospedale senza versare il dovuto alla Asl.

A questo proposito va detto che il pm, accanto ai cinque casi contestati nel capo d'imputazione, al Riesame ha presentato ulteriori indagini che avrebbero portato alla scoperta di altri dieci casi di questo genere.

L'ex assessore all'urbanistica è indagato anche per essersi assentato dal posto di lavoro presentando falsi documenti alla Asl attestanti la sua presenza negli uffici comunali come assessore. Nel corso di una perquisizione in uno studio di Robimarga i carabinieri hanno trovato uno dei moduli, firmati in bianco, necessari per ottenere il permesso di assentarsi dal lavoro per questioni legate alla sua carica di assessore.

«Il collegio ritiene», si legge nell'ordinanza dei giudici del Riesame (presidente Giuseppe Romano Gargarella, Bianca Maria Serafini e Marco Billi), «che dall'esame degli atti è possibile sostenere la sussistenza di un corredo indiziario di gravità sufficiente all'emissione dell'ordinanza interdittiva in relazione alla strumentalizzazione da parte dell'indagato della facoltà sopra indicata per scopi e fini personali e comunque diversi da quelli previsti dalla legge e i per i quali i permessi retribuiti erano stati richiesti e concessi».

Con il medico Robimarga ci sono altri quattro indagati. Oltre al dirigente dell'ufficio urbanistica del Comune Stefano Mariotti, ci sono un altro funzionario dell'ufficio urbanistica del Comune di Teramo, un dirigente medico dell'Asl che avrebbe assegnato una stanza dell'ospedale all'urologo Corrado Robimarga senza che l'azienda sanitaria ne fosse informata e una donna, conoscente del medico. Quest'ultima è accusata di aver reso false dichiarazioni al pm.

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