Rogo nella discarica del Cirsu
Le fiamme divorano due camion parcheggiati in un capannone
TERAMO. Fiamme nei capannoni del Cirsu a Grasciano. E' successo ieri intorno alle 20 quando un incendio divampato da un camion carico di plastica si è ben presto esteso ad un altro mezzo, danneggiando anche il capannone all'interno del quale si trovavano i due Tir. Non si esclude che possa trattarsi di un rogo doloso, anche se per il momento non ci sono conferme. Per trovarle sono al lavoro i carabinieri della compagnia di Giulianova. E sul posto, dopo l'allarme di alcuni automobilisti che passando sulla superstrada Teramo-mare hanno visto le fiamme, sono intervenute numerose squadre dei vigili del fuoco arrivate sia da Teramo e sia da Roseto.
I pompieri in poco tempo sono riusciti a circoscrivere il fuoco e ad evitare che le fiamme si estendessero ad altre strutture e soprattutto alla piattaforma per la differenziata che raccoglie la plastica. Per il momento, dunque, gli investigatori non escludono nessuna pista: potrebbe essere stato un incidente magari provocato da un fenomeno di autocombustione, ma le fiamme potrebbero anche essere state appiccate volontariamente. Forse per vendetta o forse per lanciare un segnale.
Tutte le ipotesi sono percorribili. «Non so dire se è stato un incendio doloso», commenta il neo presidente del Cirsu Andrea Ziruolo, «per avere questa risposta stanno indagando i carabinieri». Non è la prima volta che nei capannoni di Grasciano si sviluppano incendi. In totale sono nove gli incendi o principi di incendio verificatisi all'interno degli impianti del Cirsu negli ultimi anni. L'ultimo nel 2008, quando presero fuoco due container carichi di rifiuti multimateriali. La spirale degli episodi sospetti è cominciata durante le festività natalizie del 2002, quando per tre giorni consecutivi (dal 24 al 26 dicembre, giorno di Natale compreso) hanno preso fuoco alcuni materiali depositati nella discarica.
Ancora fiamme nella discarica nell'ottobre 2003, poi la vigilia e il giorno di Natale dello stesso anno. Poi altri incendi nel 2006: il 14 maggio, sempre nella discarica, in un punto dove da una settimana non c'era attività di abbancamento, e il 21 maggio, all'interno della cosiddetta camera di ricevimento, dove in quell'occasione non sono presenti rifiuti facilmente infiammabili. (d.p. e s.p.)
I pompieri in poco tempo sono riusciti a circoscrivere il fuoco e ad evitare che le fiamme si estendessero ad altre strutture e soprattutto alla piattaforma per la differenziata che raccoglie la plastica. Per il momento, dunque, gli investigatori non escludono nessuna pista: potrebbe essere stato un incidente magari provocato da un fenomeno di autocombustione, ma le fiamme potrebbero anche essere state appiccate volontariamente. Forse per vendetta o forse per lanciare un segnale.
Tutte le ipotesi sono percorribili. «Non so dire se è stato un incendio doloso», commenta il neo presidente del Cirsu Andrea Ziruolo, «per avere questa risposta stanno indagando i carabinieri». Non è la prima volta che nei capannoni di Grasciano si sviluppano incendi. In totale sono nove gli incendi o principi di incendio verificatisi all'interno degli impianti del Cirsu negli ultimi anni. L'ultimo nel 2008, quando presero fuoco due container carichi di rifiuti multimateriali. La spirale degli episodi sospetti è cominciata durante le festività natalizie del 2002, quando per tre giorni consecutivi (dal 24 al 26 dicembre, giorno di Natale compreso) hanno preso fuoco alcuni materiali depositati nella discarica.
Ancora fiamme nella discarica nell'ottobre 2003, poi la vigilia e il giorno di Natale dello stesso anno. Poi altri incendi nel 2006: il 14 maggio, sempre nella discarica, in un punto dove da una settimana non c'era attività di abbancamento, e il 21 maggio, all'interno della cosiddetta camera di ricevimento, dove in quell'occasione non sono presenti rifiuti facilmente infiammabili. (d.p. e s.p.)
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