Roseto, Marini scarica Pavone e si dimette da consigliere

Il “grande vecchio” liberalsocialista durissimo con i suoi ex compagni. Entra Vannucci, un altro dissidente

ROSETO. Gianfranco Marini si è dimesso da consigliere comunale. L’annuncio è arrivato nel corso della seduta di ieri sera, durante la quale il ‘grande vecchio’ della politica rosetana ha comunicato ufficialmente la sua decisione creando non poco imbarazzo nella maggioranza di cui ha fatto parte. Sì, perché Marini non solo è stato eletto nella lista dei Liberalsocialisti, lo stesso partito del sindaco Enio Pavone e del presidente del consiglio Nicola Di Marco, ma è risultato determinante nell’impostazione del progetto politico a guida liberalsocialista che ha mandato a casa dopo quasi 40 anni l’amministrazione di centrosinistra. Ma nel frattempo il rapporto con i suoi amici di partito si è deteriorato, tanto che in più di un’occasione Marini non ha esitato a bacchettare Pavone e i suoi perché non condivideva il modo di amministrare la città.

«Caro sindaco», ha sottolineato ieri sera Marini in un passaggio durante l’annuncio delle sue dimissioni, «vincere le elezioni non significa diventare padrone del Comune o del territorio. Nenni diceva che la politica si fa con i sentimenti e non con i risentimenti, mentre io, così come molti rosetani, vediamo solo rancore e acredine guidare l’attività amministrativa di questa maggioranza». Una decisione, quella di Marini, che era nell’aria da tempo e che tra gli addetti ai lavori viene interpretata come una chiara volontà di creare una forza alternativa all’attuale maggioranza. Marini è in politica dal 1975 ed è stato più volte consigliere ed assessore, ma non ha alcuna intenzione di lasciare la vita pubblica.

La seconda fase dell’operazione sarà l’ingresso in consiglio di Ezio Vannucci, primo dei non eletti tra i liberalsocialisti, il quale da tempo ha interrotto ogni tipo di rapporto politico con i suoi ex compagni di partito. Dunque un’altra brutta tegola per Pavone e compagni – dopo l’uscita di scena del vicesindaco Alfonso Montese, passato all’opposizione insieme alla sua lista ‘Obiettivo comune’, determinante per la vittoria di Pavone – i quali dovranno ora guardarsi dagli attacchi interni di un politico esperto come Vannucci, che nella sua lunga carriera di amministratore pubblico non ha mai fatto sconti a nessuno.

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Durissimo il giudizio di Marini nei confronti dell’azione di governo dell’attuale maggioranza, di cui ha dichiarato di non condividere né il merito, né tantomeno il metodo con cui sono stati affrontati fino a oggi i problemi amministrativi. «Caro sindaco», ha infatti tuonato Marini rivolto verso Pavone, «è arrivato il momento di pensare che esiste una incapacità amministrativa, una inadeguatezza dei ruoli che ognuno di voi riveste, fino a dire che siete inadatti a ricoprire certe cariche e ad amministrare la cosa pubblica».

Ma l’uscita di scena di Marini sembrerebbe solo il primo passo verso la creazione di un nuovo soggetto politico che vada ad amministrare Roseto al posto dell’attuale maggioranza di centrodestra. «Io mi ritiro da questo modo di fare politica», ha infatti anticipato Marini, «ma nel contempo vi assicuro che lavorerò affinché si possa ridare alla città di Roseto un’amministrazione democratica, capace, sensibile e attenta ai problemi della gente». Una scelta sofferta, quella del consigliere dimissionario, ma in qualche modo mitigata dalla certezza di lasciare il testimone nelle mani di una persona che la pensa allo stesso modo. «L’unico conforto che ho», ha infatti sottolineato Marini, «è che al mio posto entrerà un amico che condivide quasi tutto il mio disagio: Ezio Vannucci. A lui formulo i migliori auguri di buon lavoro e, trattandosi di un politico navigato, sono sicuro che darà un buon contributo a questa assise e, soprattutto, alla città di Roseto».

Federico Centola

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