Roseto, torna in vita l'antica chiesa
Ortodossa con preziose icone russe, aperta al pubblico dal primo agosto
ROSETO. La cappella Russicum di Roseto riapre i battenti. L'ex chiesa ortodossa sarà infatti aperta al pubblico il primo agosto con una cerimonia ufficiale e potrà essere visitata gratuitamente fino al 15 agosto.
La piccola chiesa fa parte di un complesso (ex Villa Paris, poi Villa Russicum, Park Hotel e infine Villa Maria) insieme a una splendida villa di fine ottocento e un parco di grande valenza arborea che presto diventeranno un centro benessere. La ristrutturazione della cappella rientra dunque parte in un progetto complessivo ed è stata realizzata dalla ditta Cingoli, in collaborazione con l'amministrazione Comunale.
Il lavoro è stato presentato ieri mattina dal sindaco Franco Di Bonaventura e dai rappresentanti della ditta Cingoli, gli architetti Andrea Cingoli e Maria Lucrezia Di Bonaventura. «Quando l'impresa Cingoli ha acquisito questo antico complesso, le condizioni della Cappella erano davvero pessime», ha spiegato il sindaco, «oggi la possiamo ammirare in tutto il suo splendore. La sua apertura è il dono dei proprietari per i 150 anni di fondazione di Roseto».
Fino agli anni 40, la Cappella Russicum rappresentava l'unico insediamento di rito ortodosso e stile bizantino in Abruzzo assieme a quello di Villa Badessa. Fu costruita nel 1936, quando la residenza estiva del Collegio Vaticano Russicum si trasferì dall'Isola d'Elba a Roseto che, da poco meno di un decennio, aveva mutato la denominazione di Rosburgo.
Vi lavorò il pittore russo Gregorio Maltzeff (1881-1953), nato e cresciuto sul Volga, allievo dell'Accademia d'arte di Pietroburgo, vissuto a Roma per quarant'anni, dal 1913 alla morte. Artista di buona mano, venne chiamato a Roseto dal Seminario Pontificio del Russicum per realizzare una parete divisoria decorata con icone che, nelle chiese ortodosse, separa lo spazio riservato ai fedeli da quello riservato al clero per la liturgia che, oggi, si può ammirare nel suo rinnovato splendore. (f.ce.)
La piccola chiesa fa parte di un complesso (ex Villa Paris, poi Villa Russicum, Park Hotel e infine Villa Maria) insieme a una splendida villa di fine ottocento e un parco di grande valenza arborea che presto diventeranno un centro benessere. La ristrutturazione della cappella rientra dunque parte in un progetto complessivo ed è stata realizzata dalla ditta Cingoli, in collaborazione con l'amministrazione Comunale.
Il lavoro è stato presentato ieri mattina dal sindaco Franco Di Bonaventura e dai rappresentanti della ditta Cingoli, gli architetti Andrea Cingoli e Maria Lucrezia Di Bonaventura. «Quando l'impresa Cingoli ha acquisito questo antico complesso, le condizioni della Cappella erano davvero pessime», ha spiegato il sindaco, «oggi la possiamo ammirare in tutto il suo splendore. La sua apertura è il dono dei proprietari per i 150 anni di fondazione di Roseto».
Fino agli anni 40, la Cappella Russicum rappresentava l'unico insediamento di rito ortodosso e stile bizantino in Abruzzo assieme a quello di Villa Badessa. Fu costruita nel 1936, quando la residenza estiva del Collegio Vaticano Russicum si trasferì dall'Isola d'Elba a Roseto che, da poco meno di un decennio, aveva mutato la denominazione di Rosburgo.
Vi lavorò il pittore russo Gregorio Maltzeff (1881-1953), nato e cresciuto sul Volga, allievo dell'Accademia d'arte di Pietroburgo, vissuto a Roma per quarant'anni, dal 1913 alla morte. Artista di buona mano, venne chiamato a Roseto dal Seminario Pontificio del Russicum per realizzare una parete divisoria decorata con icone che, nelle chiese ortodosse, separa lo spazio riservato ai fedeli da quello riservato al clero per la liturgia che, oggi, si può ammirare nel suo rinnovato splendore. (f.ce.)
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