Ruzzo: l’anti-Forlini in una lista di 47 nomi

Riunione fiume dei sindaci del Pd per trovare un candidato alternativo a quello proposto dal Pdl

TERAMO. Questione presidenza Ruzzo: i sindaci di centrosinistra esaminano i 47 curriculum pervenuti per contrapporre un candidato alternativo ad Antonio Forlini, nominativo scelto dai sindaci di centrodestra. Si è svolta ieri sera a Giulianova la riunione dei rappresentanti dei Comuni governati dal Pd e da liste di centrosinistra, e serviti dalla Ruzzo Reti: al termine dell'incontro, i partecipanti hanno fatto quadrato sull'altro nome da affiancare a quello del Pdl per la poltrona della società acquedottistica. Già alcuni giorni fa questi ultimi, pur apprezzando il nome di Forlini, gli esponenti del Partito democratico avevano dichiarato di voler valutare le domande presentate, all'interno delle quali vi sarebbero stati nominativi altrettanto adatti all'incarico.

Non è un mistero che, fra questi, diversi sindaci di centrosinistra abbiano espresso la propria predilezione per Agreppino Valente, ingegnere ex dirigente della Provincia ed assessore del Comune di Bisenti. Il nome di Valente, infatti, è circolato anche durante la riunione di ieri sera. Tuttavia, è tutta da verificare l’eventuale compatibilità di Valente per questo incarico. «Il nuovo presidente dovrà dare la disponibilità a lavorare per il Ruzzo 24 ore su 24», hanno affermato i partecipanti all'incontro: un’indicazione piuttosto precisa. Nella riunione si è parlato anche del bilancio societario, delle criticità dei depuratori e dei tanti debiti accumulati «negli ultimi due anni di gestione del centrodestra».

«La scelta, tramite avviso pubblico, è stata resa possibile solo grazie alla nostra proposta», evidenzia il sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, che lancia un appello al resto della regione: procedere alle nomine di società pubbliche attraverso la selezione di curriculum. «Bisogna consentire a tutti di partecipare e mettere a disposizione le proprie capacità professionali al di là delle segrete stanze. Si dovrebbe fare così non solo nella provincia di Teramo, ma anche a Pescara, L'Aquila e Chieti, ad esempio nella scelta dei vertici Aca o Asl». (s.p.)

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