oggi C’è l’assemblea
Ruzzo: scontro finale Pd-Pdl su Forlini nuovo presidente
TERAMO. A poche ore dall’assemblea soci del Ruzzo, prevista per oggi alle 10 nella sede della società, il deputato montiano, Giulio Sottanelli, tenta l’ultima carta per far scoppiare la pace tra Pd e...
TERAMO. A poche ore dall’assemblea soci del Ruzzo, prevista per oggi alle 10 nella sede della società, il deputato montiano, Giulio Sottanelli, tenta l’ultima carta per far scoppiare la pace tra Pd e Pdl. L’obiettivo è quello di spingere per la nomina di Antonio Forlini (nella foto) dopo che la riunione fiume dell’altro giorno tra gli esponenti di centrosinistra, ha prodotto più che altro uno stop. Il Pd, pur apprezzando Forlini, appare più propenso a rivendicare una scelta condivisa tra i candidati.In serata, comunque, Forlini ha incassato anche il sostegno di Confindustria. L’ultima sfida per decretare il successore del dimissionario Vittorio Scuteri, convolge fra i maggiori rappresentanti dei sindaci del Pd e del Pdl, rispettivamente Francesco Mastromauro e Maurizio Brucchi. «Il centrodestra aveva detto che la scelta sarebbe stata condivisa, invece continuano ad imporre le proprie scelte», afferma Mastromauro. «Noi abbiamo effettuato una scelta, così come ha fatto il centrosinistra. La verità è che adesso sono in difficoltà», ribatte Brucchi. Alla base della contesa tra i due schieramenti c'è la nomina, da parte del Pdl, di Forlini: una scelta che mette il Pd in difficoltà sia perché il centrodestra ha la maggioranza all'interno dell'assemblea, sia perché Forlini è un rappresentante di Scelta civica, un montiano né di destra, né di sinistra. Insomma, una nomina che il Pd si vedrebbe costretto ad accettare. Ma così non è, a quanto sembra, dato che i sindaci Pd, pur apprezzando le qualità di Forlini, rivendicano una scelta condivisa all'interno dei 47 curriculum pervenuti al Ruzzo. «Il centrodestra ha già scelto, imponendo la propria scelta, ma noi diremo che questo non va bene, siamo ancora per una scelta condivisa», asserisce Mastromauro, che critica gli ultimi due anni in cui la società è stata gestita dal centro-destra, «con oltre 30 milioni di euro di debiti accumulati e nessun problema risolto».
«Si parla di mala gestio? Il centrosinistra per tanti anni ha fatto danni prima di noi», risponde Brucchi. «Vogliamo parlare della gestione Casalena? Ecco da dove derivano i problemi del Ruzzo». Brucchi interviene anche sulla nomina di Forlini: «Loro hanno fatto la proposta di Agreppino Valente, noi quella di Forlini. Una scelta che mette il Pd in difficoltà, perché non sanno che pesci prendere e vogliono il cda a 5 anziché a 3». A fare da paciere interviene Sottanelli, il quale loda il fatto che il nuovo presidente verrà scelto grazie a un avviso pubblico. (s.p.)
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