Un contatore dell’acqua sigillato dalla Ruzzo Reti

TERAMO

Ruzzo, via alla chiusura dei contatori dell’acqua ai morosi "cronici"

Pugno di ferro contro i morosi: fornitura sospesa ai primi 20 utenti, altri 80 si sono messi in regola all’ultimo momento

TERAMO. La Ruzzo Reti dà seguito alla minaccia e comincia a chiudere i contatori dell’acqua ai cittadini morosi “cronici”, quelli cioè che non hanno dimostrato di volersi mettere in regola con i mancati pagamenti nemmeno dopo l’ultimo avviso ricevuto nei giorni scorsi. Sono già una ventina le forniture sospese nei giorni scorsi nel territorio provinciale, soprattutto riguardanti attività commerciali. Per loro la sospensione è direttamente del 100%, senza riduzioni parziali.

Nei prossimi giorni i tecnici della società acquedottistica continueranno con la loro opera. Nelle verifiche avviate a inizio mese, infatti, la Ruzzo Reti procede a blocchi di cento utenze alla volta, ma da vagliarne ne sono novemila. Finora ha completato uno solo blocco: delle cento utenze controllate, circa 80 sono quelle per cui si è riscontrato un ravvedimento e un impegno dei titolari morosi, che hanno pagato gli arretrati dovuti oppure hanno richiesto una rateizzazione, mentre gli irriducibili sono risultati circa 20. A fornire i primissimi numeri sulla campagna di sospensione della fornitura ai morosi cronici è stata la presidente della Ruzzo Reti Alessia Cognitti, assicurando che la società sta seguendo alla lettera tutto l’iter prescritto dalla normativa.

La società idrica a settembre aveva inviato un messaggio pubblico ai suoi debitori, minacciando quindi la sospensione della fornitura di acqua «per ristabilire un criterio di equità», come scriveva in una nota stampa. A consentire la pratica è una delibera dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) del 2019. «L’acquedotto ha atteso sin qui di avviare l’operazione di sospensione delle forniture in quanto i forti disagi dovuti al terremoto prima e alla pandemia poi, hanno imposto la sospensione di ogni provvedimento», spiegava il gestore idrico nella nota di settembre, continuando: «L’azienda acquedottistica ha sempre offerto ai cittadini la possibilità di usufruire di agevolazioni per i pagamenti dovuti per il costo dell’acqua: citiamo, ad esempio, quelle che ha riservato alle attività rimaste chiuse proprio durante la pandemia. È ovvio, a questo punto, che la Ruzzo Reti rivolga a tutti coloro che sono ancora in una situazione di inadempienza l’invito a contattare l’azienda in maniera che si possano studiare formule personalizzate di rientro del debito, anche attraverso strumenti come la rateizzazione».

Allora la stessa presidente Cognitti diede notizia di un credito vantato nei confronti dei morosi cronici di almeno 24 milioni di euro, assicurando che la misura della sospensione della fornitura di acqua non avrebbe coinvolto le famiglie in stato di disagio, quindi con Bonus sociale, e le strutture a uso pubblico, ma anche che, dove possibile, l’erogazione dell’acqua sarebbe stata ridotta parzialmente prima della disalimentazione totale. L’annuncio di settembre aveva attivato anche una serie di proteste durissime, come quella della Casa del Popolo di Teramo, che, accusava la Ruzzo Reti di effettuare una «classificazione sociale mettendo gli ultimi contro i penultimi in un deplorevole sporco gioco tra utenti virtuosi e morosi».

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