Sì alla vendita dell’Atr ma con riserva
Colonnella, il ministero pone a Proietti una serie di condizioni per la definitiva cessione del gruppo industriale
COLONNELLA. Atr, non c’è ancora la vendita definitiva. Ma è stato fatto un passo avanti. Il ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato il commissario, Gennaro Terracciano, a sottoscrivere un nuovo “contratto integrativo”. Si tratta di un contratto con riserva di proprietà, da parte del ministero, per 24 mesi. In pratica autorizza la cessione all’acquirente Valter Proietti a determinate condizioni. Proietti deve liquidare definitivamente il socio Primo Massi, che va sostituito con l’Oma sud (l’altra azienda di Proietti). Quest’ultima si è consolidata grazie all’ingresso della Finanziaria Generale, holding che ha acquistato il 10% delle azioni. Proietti dovrà pagare la cifra per l’acquisto dell’Atr (più di 4 milioni ) in 24 mesie dovrà presentare un’ ulteriore fideiussione a copertura del piano industriale e della ricollocazione dei lavoratori. Deve presentare anche un’altra fideiussione accessoria per i debiti verso l’amministrazione straordinaria la quale ha fornito materiale per 700mila euro alla nuova società. Entro il 14 febbraio Proietti deve presentare la dichiarazione di un istituto di credito sulla concessione della fideiussione.
Sull’altro fronte, quello dei 380 lavoratori a cui il 23 febbraio scade la cassa integrazione straordinaria, il ministero del Lavoro che ha dato un assenso di massima al rinnovo per altri 6 mesi. «C’è uno spiraglio su questo fronte, ma è legato alla cessione dell’Atr, se questa si consolida e Proietti attua le condizioni del ministero andrà bene, ma è imprescindibile. Peraltro c’è bisogno di azioni politiche a sostegno: comunque la concessione è discrezionale da parte del ministero. Sulla cessione, poi, siamo in una fase in cui ci dev’essere massima attenzione: nulla è ancora scontato», commenta Gianluca Di Girolamo della Uil. «E’ una situazione che va monitorata passo passo, è positiva rispetto al rischio di revoca dell’assegnazione, ma non c’è una sicurezza che ci fa stare tranquilli. Ad esempio l’uscita di Massi è un passaggio che va perfezionato assolutamente. Poi c’è il tema centrale delle commesse e del piano di assunzioni. Bisogna discutere dell’assunzione ancora di 120 persone», aggiunge Giampiero Dozzi della Cgil. Antonio Liberatori della Cisl informa che ieri è stato anche chiuso lo stato passivo e i lavoratori che si sono dimessi e sono rioccupati potranno accedere al Tfr. «Il ministero finalmente ha dato l’ok, anche se con tutte le riserve. Ora spetta alla compagine a cui l’azienda è stata affidata dare segnali di credibilità, io non ho dubbi che questo avvenga. Proietti deve cominciare a dare delle risposte e presentare la documentazione che il ministero richiede», precisa.
«E’ stato raggiunto un obiettivo importante al quale abbiamo lavorato molto», dichiara il presidente della Provincia Valter Catarra, «così come stiamo seguendo tutta la procedura legata agli ammortizzatori sociali. C’è da augurarsi che sia davvero un nuovo inizio per il gruppo che riveste un’importanza strategica per il nostro territorio». Secondo Terracciano «al momento, il futuro dell’Atr sembrerebbe assicurato. Fra le condizioni vi è quella che il ministero, attraverso la struttura commissariale, continui la sua attività di vigilanza per almeno due anni».
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