TERAMO
Scarcerato il presunto stalker, ora sotto accusa c’è la sua ex
E' stato lo stesso gip che aveva ordinato l’arresto a disporre la revoca della custodia a carico di un 56enne di Martinsicuro: trasmessi gli atti alla procura per valutare se la denuncia presentata contro di lui è infondata
TERAMO. Arrestato dieci giorni fa con l’accusa di avere perseguitato, minacciato e molestato la ex moglie, il presunto stalker è stato scarcerato e adesso sotto accusa potrebbe finirci la donna che lo ha denunciato. Cambia dunque i connotati uno dei numerosi provvedimenti di arresto o di allontanamento per atti persecutori decisi dalla magistratura negli ultimi giorni, dopo l’impennata di denunce seguita al barbaro assassinio di Ester Pasqualoni, la dottoressa teramana uccisa dal suo persecutore il 21 giugno scorso.
Il presunto stalker scarcerato – dallo stesso giudice che aveva firmato l’ordinanza di arresto – è un 56enne di Martinsicuro denunciato dalla ex moglie. Secondo le accuse, dopo la separazione, l’uomo avrebbe dato letteralmente la caccia alla sua ex per vendicarsi o nel vano tentativo di ricucire il rapporto. L’avrebbe oppressa con continue telefonate e messaggini, l’avrebbe seguita nei posti che lei frequentava abitualmente, l’avrebbe minacciata di morte in più di un’occasione. In una circostanza, in particolare, dopo averla seguita con l’auto, l’avrebbe bloccata per la strada costringendola a fermarsi per poi dare vita a una vera e propria sceneggiata in pubblico, davanti alla donna impaurita ed esterrefatta per il suo comportamento. E visto che le minacce e le persecuzioni non bastavano a convincerla a tornare con lui, avrebbe minacciato il suicidio. La donna aveva denunciato anche che in una videochiamata le aveva mostrato delle pistole e in un’altra occasione l’avrebbe presa a schiaffi.
Una serie di accuse gravi e circostanziate che hanno indotto la procura a chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminare Giovanni de Rensis l’emissione del provvedimento di custodia cautelare in carcere, eseguito dai carabinieri della stazione di Martinsicuro. Il difensore del 56enne martinsicurese, l’avvocato Cataldo Mariano, ha presentato un’istanza di scarcerazione mettendo in dubbio le accuse formulate dalla ex moglie, con una ricostruzione del tutto differente dei fatti. È stato lo stesso giudice de Rensis a revocare la propria ordinanza di custodia cautelare, disponendo la scarcerazione dell’uomo, ma non si è limitato a questo provvedimento: il gip ha infatti trasmesso alla Procura gli atti dell’inchiesta affinché la magistratura inquirente valuti se ci sono gli estremi per procedere contro la donna, presumibilmente per il reato di calunnia perché potrebbe aver denunciato il marito pur sapendolo innocente. Per questo adesso sotto accusa potrebbe finirci lei. Si tratta comunque di un caso estremamente controverso sul quale non si possono trarre conclusioni affrettate. L’inchiesta sul conto del 56enne scarcerato va comunque avanti e non è detto che la Procura individui delle ipotesi di reato nella denuncia della donna. Qualche giorno fa il questore di Teramo Enrico De Simone, parlando dell’impennata di denunce per stalking, aveva anche detto che alcune di queste si erano rivelate fasulle, presentate forse da donne che volevano vendicarsi dei loro ex partner. In questo caso pero, considerato che almeno inizialmente c’è stato un provvedimento di arresto, non si può affermare che siamo effettivamente di fronte a di una denuncia infondata e comunque sarà la magistratura a stabilire come siano andate effettivamente le cose.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presunto stalker scarcerato – dallo stesso giudice che aveva firmato l’ordinanza di arresto – è un 56enne di Martinsicuro denunciato dalla ex moglie. Secondo le accuse, dopo la separazione, l’uomo avrebbe dato letteralmente la caccia alla sua ex per vendicarsi o nel vano tentativo di ricucire il rapporto. L’avrebbe oppressa con continue telefonate e messaggini, l’avrebbe seguita nei posti che lei frequentava abitualmente, l’avrebbe minacciata di morte in più di un’occasione. In una circostanza, in particolare, dopo averla seguita con l’auto, l’avrebbe bloccata per la strada costringendola a fermarsi per poi dare vita a una vera e propria sceneggiata in pubblico, davanti alla donna impaurita ed esterrefatta per il suo comportamento. E visto che le minacce e le persecuzioni non bastavano a convincerla a tornare con lui, avrebbe minacciato il suicidio. La donna aveva denunciato anche che in una videochiamata le aveva mostrato delle pistole e in un’altra occasione l’avrebbe presa a schiaffi.
Una serie di accuse gravi e circostanziate che hanno indotto la procura a chiedere e ottenere dal giudice per le indagini preliminare Giovanni de Rensis l’emissione del provvedimento di custodia cautelare in carcere, eseguito dai carabinieri della stazione di Martinsicuro. Il difensore del 56enne martinsicurese, l’avvocato Cataldo Mariano, ha presentato un’istanza di scarcerazione mettendo in dubbio le accuse formulate dalla ex moglie, con una ricostruzione del tutto differente dei fatti. È stato lo stesso giudice de Rensis a revocare la propria ordinanza di custodia cautelare, disponendo la scarcerazione dell’uomo, ma non si è limitato a questo provvedimento: il gip ha infatti trasmesso alla Procura gli atti dell’inchiesta affinché la magistratura inquirente valuti se ci sono gli estremi per procedere contro la donna, presumibilmente per il reato di calunnia perché potrebbe aver denunciato il marito pur sapendolo innocente. Per questo adesso sotto accusa potrebbe finirci lei. Si tratta comunque di un caso estremamente controverso sul quale non si possono trarre conclusioni affrettate. L’inchiesta sul conto del 56enne scarcerato va comunque avanti e non è detto che la Procura individui delle ipotesi di reato nella denuncia della donna. Qualche giorno fa il questore di Teramo Enrico De Simone, parlando dell’impennata di denunce per stalking, aveva anche detto che alcune di queste si erano rivelate fasulle, presentate forse da donne che volevano vendicarsi dei loro ex partner. In questo caso pero, considerato che almeno inizialmente c’è stato un provvedimento di arresto, non si può affermare che siamo effettivamente di fronte a di una denuncia infondata e comunque sarà la magistratura a stabilire come siano andate effettivamente le cose.
©RIPRODUZIONE RISERVATA