Scontri a Roma, Azione antifascista difende gli ultrà teramani

TERAMO. Scontri a Roma, dopo i cinque arresti a Teramo scende in campo Azione Antifascista che, questa matttina, in una nota, esprime «la massima solidarietà a tutte le persone arerstate il 20 aprile scorso nell'ambito delle indagini per gli scontri avvenuti a Roma in occasione della manifestazione del 15 ottobre, e in particolare a Davide Rosci, primo dei non eletti al consiglio comunale di teramo».

«E' assurdo - continua la nota - il modo in cui la Procura di Roma, i giornalisti e i mass media si sono scagliati contro il nostro gruppo, siamo stati etichettati come anarco-insurrezionalisti, come gruppo fomentatore dell'assalto al blindato dato alle fiamme, come black block, e si è addirittura parlato di «cellula teramana».

«Noi», afferma ancora il movimento teramano, «a Roma c'eravamo e non abbiamo fatto nulla di cui vergognarci, non siamo disposti a fare da capro espiatorio e assumerci le responsabilità di episodi che sono il naturale sbocco della rabbia popolare derivante dalle politiche di macelleria sociale attuate dagli ultimi governi nel nostro paese. E' chiaro da tempo che le autorità fanno il possibile per farci passare come un gruppo pericoloso e criminale soprattutto quando iniziamo a riscuotere consenso e partecipazione».

Intanto i cinque arrestatti, comparsi ieri davanti al gip, Marina Tommolini, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. E 4 di loro hanno anche chiesto di poter tornare a lavorare.

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