Scontri di Roma, pene ridotte per i giovani teramani tranne per Davide Rosci
In occasione della Giornata dell'indignazione furono filmati mentre partecipavano agli scontri con le forze dell'ordine in piazza San Giovanni. Assolto con formula piena per Mirco Tomassetti
TERAMO. Pene ridotte per tutti tranne che per Davide Rosci, che però ottiene gli arresti domiciliari, e assoluzione con formula piena per Mirco Tomassetti. La sentenza di appello sui fatti di Roma del 15 ottobre 2011 può dirsi nel complesso soddisfacente per i cinque giovani teramani appartenenti all'area antagonista che quel giorno, in occasione della Giornata dell'indignazione, furono filmati mentre partecipavano agli scontri con le forze dell'ordine che, in piazza San Giovanni, culminarono con l'assalto a un blindato dei carabinieri. Il mezzo fu distrutto e dato alle fiamme, il militare che lo guidava fuggì a piedi restando ferito. Ne seguirono condanne a sei anni di reclusione in primo grado per cinque teramani e il romano Massimiliano Zossolo, ritenuti colpevoli non solo di resistenza aggravata a pubblico ufficiale ma anche di devastazione.
A Davide Rosci, 32 anni, di Teramo, leader di Azione Antifascista, la condanna a sei anni è stata confermata perché - probabilmente per i suoi precedenti - non gli sono state riconosciute le attenuanti generiche. Al giovane, però, che fino a oggi era detenuto nel carcere di Viterbo, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Il riconoscimento delle attenuanti generiche ha invece permesso a Cristian Quatraccioni, 33 anni, di Mosciano, e al romano Zossolo di vedersi abbassata la pena a quattro anni e otto mesi. Una riduzione leggermente minore è stata ottenuta da Mauro Gentile, 38 anni, di Teramo, e Marco Moscardelli, 33, di Mosciano, che se la cavano con cinque anni. Mirco Tomassetti, invece, è stato assolto dalla Corte d'appello di Roma per non aver commesso il fatto e subito rimesso in libertà (era ai domiciliari come Moscardelli, Gentile e Quatraccioni).
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