Scuola jolly nel vecchio stadio: FdI sposa la richiesta dei genitori
Tiberii: «È l’unica area adatta in centro storico, il convitto non può essere spostato fuori dalle mura» D’Alberto: «Rendere subito disponibile quello spazio è impossibile, ci sono impedimenti oggettivi»
TERAMO. L’area del vecchio stadio Comunale è tornata d’improvviso al centro del dibattito cittadino in quanto ritenuta, soprattutto da genitori e personale del convitto-liceo Delfico chiuso dalla magistratura lo scorso 3 ottobre, il luogo ideale per ospitare una scuola jolly di rapida realizzazione con annessi alloggi per gli studenti convittori. La tesi viene sposata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia Pasquale Tiberii, mentre il sindaco pur non precludendo del tutto la possibilità evidenzia oggettive difficoltà ad avallare tale soluzione nell’immediato.
LA NOTA DI TIBERII
«Ho partecipato», scrive il consigliere di FdI, «all’incontro in Provincia in merito alla nota problematica della chiusura del convitto a seguito del sequestro. Sono stati posti all’attenzione del sindaco e del presidente della Provincia diversi punti di riflessione e diverse domande sul futuro del Delfico ma è emersa a chiare lettere la volontà di rientro immediato in caso di dissequestro, così come la volontà che non vi sia una dislocazione del Delfico inteso sia come convitto e relative scuole sia come liceo classico. Insieme all’area ex Utap che la Regione ha messo a disposizione per la realizzazione della scuola jolly e che il presidente della Provincia ha scartato in quanto a suo dire troppo piccola per la cubatura occorrente – al riguardo suggerisco un più attento esame e nuove valutazioni – quella del vecchio stadio è l’unica area all’interno del centro storico dove poter realizzare la scuola jolly. L’area del vecchio stadio si presta perfettamente al nuovo insediamento con la possibilità davvero di creare un polo scolastico e sportivo moderno connesso alla scuola San Giuseppe e alla Casa dello sport e allo stesso tempo con la realizzazione di un parcheggio interrato a servizio del centro. Sindaco e presidente della Provincia è ora che se ne rendano conto. Per il bene e il futuro di Teramo non si può spostare dal centro il convitto con tutto quello che è connesso: sarebbe il colpo finale al cuore della città e al commercio. Ci sono momenti in cui bisogna fare delle scelte, chi amministra deve farsene carico e il tempo delle ipotesi e dei tavoli di lavoro è scaduto; inutile continuare a parlare di area camper, ex Tercas alla Gammarana o altre trovate simili, l’area c’è, è in uno stato indecoroso da anni, gli impianti sportivi si possono fare altrove. I genitori e gli studenti sono stati chiari in merito al posizionamento in centro della nuova scuola jolly e la loro volontà va rispettata».
LA POSIZIONE DEL SINDACO
Gianguido D’Alberto dichiara al Centro: «Mi si chiede l'immediata disponibilità del vecchio Comunale, ma la richiesta si scontra con una situazione di fatto: quell'area intanto è utilizzata dal rugby, poi c'è un finanziamento già contrattualizzato da 12,5 milioni per la riqualificazione dell'area sportiva realizzando anche verde pubblico e parcheggi interrati e il terzo aspetto è che in quell'area insisterà a breve un cantiere, quello post-sisma della scuola San Giuseppe. Comunque prendo atto di questa richiesta e farò i miei passaggi e le verifiche del caso. È chiaro che se ci fosse il dissequestro e si rientrasse subito al Delfico si aprirebbero altri scenari e avremmo il tempo di fare una programmazione diversa, anche sul vecchio stadio».(d.v.)
LA NOTA DI TIBERII
«Ho partecipato», scrive il consigliere di FdI, «all’incontro in Provincia in merito alla nota problematica della chiusura del convitto a seguito del sequestro. Sono stati posti all’attenzione del sindaco e del presidente della Provincia diversi punti di riflessione e diverse domande sul futuro del Delfico ma è emersa a chiare lettere la volontà di rientro immediato in caso di dissequestro, così come la volontà che non vi sia una dislocazione del Delfico inteso sia come convitto e relative scuole sia come liceo classico. Insieme all’area ex Utap che la Regione ha messo a disposizione per la realizzazione della scuola jolly e che il presidente della Provincia ha scartato in quanto a suo dire troppo piccola per la cubatura occorrente – al riguardo suggerisco un più attento esame e nuove valutazioni – quella del vecchio stadio è l’unica area all’interno del centro storico dove poter realizzare la scuola jolly. L’area del vecchio stadio si presta perfettamente al nuovo insediamento con la possibilità davvero di creare un polo scolastico e sportivo moderno connesso alla scuola San Giuseppe e alla Casa dello sport e allo stesso tempo con la realizzazione di un parcheggio interrato a servizio del centro. Sindaco e presidente della Provincia è ora che se ne rendano conto. Per il bene e il futuro di Teramo non si può spostare dal centro il convitto con tutto quello che è connesso: sarebbe il colpo finale al cuore della città e al commercio. Ci sono momenti in cui bisogna fare delle scelte, chi amministra deve farsene carico e il tempo delle ipotesi e dei tavoli di lavoro è scaduto; inutile continuare a parlare di area camper, ex Tercas alla Gammarana o altre trovate simili, l’area c’è, è in uno stato indecoroso da anni, gli impianti sportivi si possono fare altrove. I genitori e gli studenti sono stati chiari in merito al posizionamento in centro della nuova scuola jolly e la loro volontà va rispettata».
LA POSIZIONE DEL SINDACO
Gianguido D’Alberto dichiara al Centro: «Mi si chiede l'immediata disponibilità del vecchio Comunale, ma la richiesta si scontra con una situazione di fatto: quell'area intanto è utilizzata dal rugby, poi c'è un finanziamento già contrattualizzato da 12,5 milioni per la riqualificazione dell'area sportiva realizzando anche verde pubblico e parcheggi interrati e il terzo aspetto è che in quell'area insisterà a breve un cantiere, quello post-sisma della scuola San Giuseppe. Comunque prendo atto di questa richiesta e farò i miei passaggi e le verifiche del caso. È chiaro che se ci fosse il dissequestro e si rientrasse subito al Delfico si aprirebbero altri scenari e avremmo il tempo di fare una programmazione diversa, anche sul vecchio stadio».(d.v.)