Scuola, saltano 365 posti
Il ministero non dà i soldi per gli addetti alle pulizie.
TERAMO. A fine anno perderanno il posto, se non interverrà il ministero. Sono 365 addetti alle pulizie di decine di scuole del Teramano. Sono i dipendenti di quattro cooperative, Manutencoop, Cisagest, Selin e Gsi, che giorni fa hanno aperto una procedura di mobilità.
Il ministero dell’Istruzione ha finanziato solo per il 2009 l’attività di pulizia. Se non saranno stanziati fondi per il 2010 a breve, si procederà ai licenziamenti. Dall’anno scorso è scaduto l’appalto triennale, che garantiva un minimo di stabilità, e le coop operano in regime provvisorio, anno per anno.
Il licenziamento dei bidelli - o più propriamente del personale di pulizia - lascerebbe nel caos diverse scuole, soprattutto medie e superiori, in molti centri della provincia: Isola, Basciano, Castelnuovo, Notaresco, Roseto, Giulianova, Pineto, Sant’Omero, Nereto, Alba, Colonnella, Campli, Mosciano, Bellante, Teramo, Montorio, Civitella, Atri e Castilenti. «Significa paralizzare le scuole, con gravi disagi per chi vi opera ma soprattutto dei ragazzi», commenta Franco Di Ventura, segretario della Filcams Cgil, «poi c’è l’aspetto occupazionale: sono donne di età media elevata, ma non sufficiente per la pensione. Sulla provincia cadrebbe come una mannaia la perdita di quasi 400 posti. E’ come se una grande fabbrica chiudesse e di queste dimensioni qui ce ne sono ben poche». Il sindacalista parla anche di un «calvario occupazionale che dura da 13 anni», visto che i 365 - su 750 in tutto l’Abruzzo - sono ex Lsu. La Filcams ha inviato un appello a parlamentari e amministratori teramani.
E’ importante ottenere una convocazione dal ministero, che finora ha glissato. Altrimenti si terrà una manifestazione a Roma il 9 novembre. «Dai loro ci aspettiamo un grosso impegno: sul Teramano ricadrebbe buona parte di questa tragedia occupazionale».
Il ministero dell’Istruzione ha finanziato solo per il 2009 l’attività di pulizia. Se non saranno stanziati fondi per il 2010 a breve, si procederà ai licenziamenti. Dall’anno scorso è scaduto l’appalto triennale, che garantiva un minimo di stabilità, e le coop operano in regime provvisorio, anno per anno.
Il licenziamento dei bidelli - o più propriamente del personale di pulizia - lascerebbe nel caos diverse scuole, soprattutto medie e superiori, in molti centri della provincia: Isola, Basciano, Castelnuovo, Notaresco, Roseto, Giulianova, Pineto, Sant’Omero, Nereto, Alba, Colonnella, Campli, Mosciano, Bellante, Teramo, Montorio, Civitella, Atri e Castilenti. «Significa paralizzare le scuole, con gravi disagi per chi vi opera ma soprattutto dei ragazzi», commenta Franco Di Ventura, segretario della Filcams Cgil, «poi c’è l’aspetto occupazionale: sono donne di età media elevata, ma non sufficiente per la pensione. Sulla provincia cadrebbe come una mannaia la perdita di quasi 400 posti. E’ come se una grande fabbrica chiudesse e di queste dimensioni qui ce ne sono ben poche». Il sindacalista parla anche di un «calvario occupazionale che dura da 13 anni», visto che i 365 - su 750 in tutto l’Abruzzo - sono ex Lsu. La Filcams ha inviato un appello a parlamentari e amministratori teramani.
E’ importante ottenere una convocazione dal ministero, che finora ha glissato. Altrimenti si terrà una manifestazione a Roma il 9 novembre. «Dai loro ci aspettiamo un grosso impegno: sul Teramano ricadrebbe buona parte di questa tragedia occupazionale».