Scuolabus, bufera sui costi: «Servizio pagato doppio» 

Sant’Egidio, l’opposizione attacca sul trasporto di alunni che vanno a Maltignano: al Comune marchigiano sia le tariffe dalle famiglie, sia il contributo del Comune

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA . Bufera in consiglio comunale sui costi del trasporto alunni a Sant’Egidio. Nel mirino dell’opposizione è finita la convezione con il Comune di Maltignano, nell’Ascolano, per il servizio fornito agli alunni santegidiesi. La vice sindaco Alessandra Lucidi ha informato che 24 bambini sono iscritti nelle scuole del comune marchigiano confinante con Sant’Egidio, per cui l’accordo era necessario a consentire l’accesso degli scuolabus nel territorio vibratiano. «Fin qui nulla da eccepire», evidenziano i consiglieri Luigino Medori e Simona Giovannini, «se non che nella convenzione è previsto un rimborso da parte del nostro Comune nei confronti di quello di Maltignano per 1.160».
I conti non tornano secondo i rappresentanti dell’opposizione. «Per cosa il Comune di Sant’Egidio deve pagare? Perché è stato previsto nella convenzione questo rimborso?», chiedono, «le famiglie santegidiesi che hanno deciso di iscrivere i propri figli nelle scuole di Maltignano già pagano la tariffa al comune marchigiano per il trasporto, ma non essendo sufficiente a coprire i costi del servizio, compartecipa anche il Comune di Sant’Egidio». Per Medori e Giovannini la motivazione non sta in piedi. «Questa è una operazione del tutto scellerata e completamente illogica», accusano, «innanzitutto lo sbandierato “diritto all’istruzione”, addotto come giustificazione, è già ampiamente garantito con l’offerta formativa delle scuole del nostro istituto Levi che nulla ha da invidiare a quella dei comuni limitrofi».
A detta di Medori e Giovanni «inoltre, in un contesto di grave e costante decrescita della popolazione scolastica, che costringe ogni anno le amministrazioni e le scuole a fare i salti mortali per tenere aperte le classi e preservare studenti, docenti e personale dell’indotto, il sindaco Amatucci e la sua maggioranza fanno esattamente il contrario: spendono i soldi dei contribuenti santegidiesi per portare i nostri bambini in una scuola fuori comune. Fatta salva la libertà delle famiglie di decidere per i propri figli non è eticamente e responsabilmente giusto che il nostro Comune paghi per questo». I due consiglieri di opposizione accusano l’amministrazione di «ristrettezza di vedute» che la porta a non guardare «al futuro della nostra comunità, dimenticando che la scuola rappresenta la risorsa più preziosa di un Paese».
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