Sfilano duemila alpini:  bandiere e gonfaloni  colorano il centro storico 

Penne nere di 60 sezioni in corteo tra le vie del borgo ferito dal sisma Ricordati il militare che morì a Dogali e il reduce dalla Russia Metri

MONTORIO AL VOMANO . Oltre duemila partecipanti e 60 sezioni, per la maggioranza abruzzesi, ma anche di fuori regione, hanno animato la sfilata per le vie di Montorio per il 93° raduno sezionale degli alpini. Un’edizione particolare che ha visto il ritorno dell’adunata regionale dopo 21 anni a Montorio e che ha assunto il sapore della rinascita e ripartenza perché la sfilata si è svolta per le vie del borgo duramente colpito dal terremoto, tra i tanti cantieri e le impalcature delle abitazioni in ricostruzione. Le bandiere tricolore, i gonfaloni, le note della banda che ha intonato l’inno di Mameli, ma soprattutto l’allegria dei cori e l’orgoglio alpino hanno portato colore, movimento e normalità.
Non è mancata la deposizione della corona di alloro sul momento ai caduti. Un’edizione dedicata agli alpini montoriesi: in primis Roderigo Nell’Intrigo che fece parte del Battaglione dei cinquecento soldati annientato a Soati e Dogali, al confine tra Etiopia e Eritrea, da circa 10mila abissini che è stato ricordato durante la sfilata perché presente la bandiera donata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla città di Lanciano decorata con medaglia d’oro al valore militare. Nell’Intrigo, che ha avuto una storia particolare perché orfano e adottato da una famiglia di Montorio, era un alpino della caserma lancianese. Ma anche il capitano Silvio Bonaduce che nel 1938 fondò la sezione di Montorio e al quale è stata intitolata la stessa e l’alpino sarto Carmine Metri che, cucendo un copricapo in pelliccia di coniglio salvò il commilitone Francesco Colizza. Presenti alla sfilata il sindaco Fabio Altitonante e altri amministratori cittadini, il consigliere nazionale Ana Tonino Di Carlo, il colonnello del reggimento alpini L’Aquila Pietro Piccirilli, il presidente Ana regionale Pietro D’Alfonso, vari sindaci del Teramano e il vescovo Lorenzo Leuzzi che sabato pomeriggio ha presieduto la messa manifestando stima e gratitudine per l’opera delle penne nere. «Siamo riusciti a riportare gli alpini a Montorio e sono state tre giornate piene di significato e memoria», ha detto il capogruppo sezione montoriese Rocco De Angelis, «un buon risultato, con il grande impegno di tutti che ringrazio». Soddisfatto Di Carlo che ha aggiunto: «È stata una bella manifestazione, ben organizzata, complimenti a tutti e un ringraziamento particolare al vescovo Leuzzi per le belle parole rivolte a noi alpini».
In serata la manifestazione si è conclusa con il coro del Cai L’Aquila e con la fanfara degli Alpini, uno spettacolo teatrale e, agli Zoccolanti, il torneo di burraco. «Dopo 21 anni torna a Montorio il raduno regionale delle penne nere», ha concluso Altitonante, «la sfilata, dal viale alla piazza fino a corso Valentini e via Urbani, nelle vie piene di gru, è un messaggio di rinascita del paese, dove si tocca con mano una ricostruzione diventata ormai realtà. Grazie a tutti per questa straordinaria organizzazione e un ringraziamento particolare al gruppo degli alpini di Montorio sempre al nostro fianco».
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