Sigilli al sito on line dei traslochi
In 5 pagano imprenditore accusato di truffa: diceva che anche Sordi era suo cliente
TERAMO. Truffa on line dei trasloschi: a marzo l'inchiesta del pm Bruno Auriemma, ieri il sequestro del sito su disposizione del gip Marina Tommolini. Il sito www.traslochi.it è stato "sigillato" nell'ambito dell'indagine in cui un pescarese di 45 anni è indagato per truffa. Secondo l'accusa A.M., titolare del sito, pubblicizzava la sua attività scrivendo di essersi occupato anche del trasloco di Alberto Sordi, indimenticato attore e regista morto nel 2003.
Cinque le denunce finite nel fascicolo aperto dalla procura: tutte presentate da persone che sostengono di aver pagato degli anticipi ma di non essere riuscite a fare i traslochi. Sotto accusa è finito l'imprenditore che on line reclamizzava traslochi veloci e a prezzi modici. L'inchiesta è scattata dopo la denuncia di una donna che avrebbe dovuto fare un trasloco da Roma a Silvi e che ha versato circa 1000 euro d'anticipo senza però ottenere nulla. Le indagini scattate successivamente hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti.
Fatti iniziati quando la donna, navigando su internet alla ricerca di imprese di traslochi, si è imbattuta sul sito dell'azienda teramana che pubblicizzava traslochi anche fuori regione. La donna, che doveva lasciare l'Abruzzo per trasferirsi in un'altra regione per motivi di lavoro, ha inviato una e-mail e si è fatta mandare un preventivo. I costi proposti l'hanno convinta e così ha fissato l'ordine. Tutto è avvenuto con la posta elettronica. E sempre per via e-mail il rappresentante dell'azienda le ha chiesto un anticipo di circa 350 euro. La donna ha pagato attraverso un vaglia postale. Successivamente è arrivata una seconda richiesta d'anticipo di circa 840 euro per integrare la precedente somma. Dall'azienda, infatti, la donna ha ricevuto un'altra comunicazione con cui la si avvisava che in realtà il preventivo inviato era errato e che quindi doveva essere ritoccato.
La vittima non ha fatto storie e ha pagato: per lei, infatti, era prioritario fare il trasloco. Il prima possibile. Ma, dopo il pagamento dell'acconto, i giorni sono passati e nessuno si è presentato per fare il trasloco. Così la donna ha iniziato a chiamare, a mandare e-mail, a sollecitare risposte. Dall'altra parte, però, ha ottenuto solo mezze risposte, mezze verità.
E' andata avanti così per qualche giorno fino a quando la donna ha intuito che quel trasloco non lo avrebbe mai fatto. La sua denuncia ha fatto scattare le indagini. Così si è scoperto che in realtà dietro a quella pubblicità on line c'è un'azienda che non è più in grado di garantire dei traslochi. Non solo.
Nel frattempo arrivano altre quattro denunce e il titolare viene indagato per truffa. Intanto il pm chiede ed ottiene dal gip il sequestro del sito che da ieri è oscurato.
Cinque le denunce finite nel fascicolo aperto dalla procura: tutte presentate da persone che sostengono di aver pagato degli anticipi ma di non essere riuscite a fare i traslochi. Sotto accusa è finito l'imprenditore che on line reclamizzava traslochi veloci e a prezzi modici. L'inchiesta è scattata dopo la denuncia di una donna che avrebbe dovuto fare un trasloco da Roma a Silvi e che ha versato circa 1000 euro d'anticipo senza però ottenere nulla. Le indagini scattate successivamente hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti.
Fatti iniziati quando la donna, navigando su internet alla ricerca di imprese di traslochi, si è imbattuta sul sito dell'azienda teramana che pubblicizzava traslochi anche fuori regione. La donna, che doveva lasciare l'Abruzzo per trasferirsi in un'altra regione per motivi di lavoro, ha inviato una e-mail e si è fatta mandare un preventivo. I costi proposti l'hanno convinta e così ha fissato l'ordine. Tutto è avvenuto con la posta elettronica. E sempre per via e-mail il rappresentante dell'azienda le ha chiesto un anticipo di circa 350 euro. La donna ha pagato attraverso un vaglia postale. Successivamente è arrivata una seconda richiesta d'anticipo di circa 840 euro per integrare la precedente somma. Dall'azienda, infatti, la donna ha ricevuto un'altra comunicazione con cui la si avvisava che in realtà il preventivo inviato era errato e che quindi doveva essere ritoccato.
La vittima non ha fatto storie e ha pagato: per lei, infatti, era prioritario fare il trasloco. Il prima possibile. Ma, dopo il pagamento dell'acconto, i giorni sono passati e nessuno si è presentato per fare il trasloco. Così la donna ha iniziato a chiamare, a mandare e-mail, a sollecitare risposte. Dall'altra parte, però, ha ottenuto solo mezze risposte, mezze verità.
E' andata avanti così per qualche giorno fino a quando la donna ha intuito che quel trasloco non lo avrebbe mai fatto. La sua denuncia ha fatto scattare le indagini. Così si è scoperto che in realtà dietro a quella pubblicità on line c'è un'azienda che non è più in grado di garantire dei traslochi. Non solo.
Nel frattempo arrivano altre quattro denunce e il titolare viene indagato per truffa. Intanto il pm chiede ed ottiene dal gip il sequestro del sito che da ieri è oscurato.
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