Silvi, «C’è un mandante del tentato omicidio di Presutti»
Dopo quasi un anno di indagini, secondo i carabinieri il ragazzo arrestato per l’attentato al capo della motorizzazione di Chieti sarebbe solo l’esecutore
SILVI. Un anno dopo l’attentato al direttore dell’ufficio della motorizzazione di Chieti, nuovi retroscena svelano il perchè di quel colpo di pistola esploso a Silvi contro lo sportello dell’auto di Nino Mario Presutti stabilendo che chi ha agito sia l’esecutore di un piano stabilito da un mandante.
E’ il comandante provinciale dell’Arma Pier Vittorio Romano a chiarirlo durante la conferenza stampa sui reati degli ultimi 12 mesi, confermando anche l’ipotesi circolata sin dalle prime ore di quell’8 giugno dell’anno scorso: ovvero che possa essere stato un avvertimento per motivi legati a questioni di lavoro di Presutti. E qui Romano ha voluto precisare: «Presutti si è rivelata una persona onesta, integerrima sul lavoro». Questioni, forse, legate al mancato rilascio di autorizzazioni per dei mezzi pesanti. Con l’accusa di aver sparato contro l’auto del 57enne direttore, da marzo è in carcere il 36enne di Silvi Doriano Mancinelli a cui la Procura contesta il tentato omicidio. L’uomo è stato arrestato a Londra, dove si trovava per lavoro, e successivamente estradato in Italia, prima nel carcere di Rebibbia e poi in quello di Teramo. Mancinelli qualche giorno fa è comparso in tribunale per un incidente probatorio che riguarda l’esame del suo telefonino sequestrato al momento dell’arresto.
L'agguato avvenne alle 7.40 dell'8 giugno dell'anno scorso. Quella mattina Presutti, direttore della Motorizzazione di Chieti, originario dell'Aquila e residente a Silvi, uscì come sempre dalla sua abitazione, salì sulla sua Toyota e si diresse verso la statale 16. Ma quel giorno percorse meno di 500 metri: uno Scarabeo 125 con in sella un uomo con un casco integrale nero, che lo stava aspettando appostato nelle vicinanze, si affiancò all'auto, dalla parte del guidatore. L'uomo tirò fuori una pistola, probabilmente un'automatica calibro 9, ed esplose un colpo. Il proiettile, fortunatamente, non raggiunse Presutti: si conficcò nella carrozzeria,
©RIPRODUZIONE RISERVATA
E’ il comandante provinciale dell’Arma Pier Vittorio Romano a chiarirlo durante la conferenza stampa sui reati degli ultimi 12 mesi, confermando anche l’ipotesi circolata sin dalle prime ore di quell’8 giugno dell’anno scorso: ovvero che possa essere stato un avvertimento per motivi legati a questioni di lavoro di Presutti. E qui Romano ha voluto precisare: «Presutti si è rivelata una persona onesta, integerrima sul lavoro». Questioni, forse, legate al mancato rilascio di autorizzazioni per dei mezzi pesanti. Con l’accusa di aver sparato contro l’auto del 57enne direttore, da marzo è in carcere il 36enne di Silvi Doriano Mancinelli a cui la Procura contesta il tentato omicidio. L’uomo è stato arrestato a Londra, dove si trovava per lavoro, e successivamente estradato in Italia, prima nel carcere di Rebibbia e poi in quello di Teramo. Mancinelli qualche giorno fa è comparso in tribunale per un incidente probatorio che riguarda l’esame del suo telefonino sequestrato al momento dell’arresto.
L'agguato avvenne alle 7.40 dell'8 giugno dell'anno scorso. Quella mattina Presutti, direttore della Motorizzazione di Chieti, originario dell'Aquila e residente a Silvi, uscì come sempre dalla sua abitazione, salì sulla sua Toyota e si diresse verso la statale 16. Ma quel giorno percorse meno di 500 metri: uno Scarabeo 125 con in sella un uomo con un casco integrale nero, che lo stava aspettando appostato nelle vicinanze, si affiancò all'auto, dalla parte del guidatore. L'uomo tirò fuori una pistola, probabilmente un'automatica calibro 9, ed esplose un colpo. Il proiettile, fortunatamente, non raggiunse Presutti: si conficcò nella carrozzeria,
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