Silvi illuminata dal tricolore

Lo scenografo di Benigni e Tornatore crea un effetto mozzafiato

 SILVI. Silvi Paese s'illumina con il tricolore. In occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia i caratteristici archi del centro storico sono stati accesi con spettacolari luci verdi, bianche e rosse. Uno spettacolo mozzafiato, senza precedenti, visibile da Pescara a Giulianova, dalla costa pescarese a quella teramana, grazie alla posizione arroccata sul litorale di Silvi Paese. Le luci sono state accese venerdì sera attirando da subito tante persone che si sono fermate in strada ad ammirare l'insolito panorama, e resteranno visibili fino al prossimo fine settimana. L'idea è di Paolo Cameli, scenografo di Silvi, classe 1959, che lavora da sempre con i più grandi del cinema italiano come scenografo realizzatore e pittore di scena. Suoi i lavori in "La vita è bella" di Benigni e "Baarìa" di Tornatore fino all'ultimo "Amici miei" di Neri Parenti. «Mi sembrava giusto onorare i 150 anni dell'Italia», afferma Cameli, «così ho colto l'occasione di avere la stupenda "scenografia naturale" che è Silvi Paese con i suoi archi. L'idea è stata realizzata facilmente: luci bianche al centro e gelatina verde e rossa sugli altri fari. Per giovedì 17 marzo ho intenzione di abbellire il tutto con un fascio di luce azzurra da proiettare nella parte bassa del tricolore, così da riproporre il nostro stupendo mare!». Soddisfazione è stata espressa dall'amministrazione comunale, che con l'assessore Valeriano Mancinelli ha appoggiato da subito il progetto.  I 150 anni dell'unità d'Italia a Silvi saranno festeggiati inoltre con manifestazioni bandistiche in giro per la città, l'accensione di luci tricolori anche nelle fontane principali e una processione religiosa evocativa del santo patrono (San Leone) chiamata "A flagello terraemotus libera nos domine", che si ripete da secoli a Silvi ogni 17 marzo. La formula in latino è una richiesta di salvezza al santo patrono di salvare la città dal terremoto. (red.te)

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