Silvi, sono 3 gli indagati per la morte dell'operaio
Le indagini sulla morte dell'operaio romeno caduto dal tetto del capannone dove installava pannelli fotovoltaici: sul registro degli indagati il titolare del capannone, il responsabile dell'impresa e il capocantiere
SILVI. Tre avvisi di garanzia per la morte dell'operaio romeno a Silvi. Il pubblico ministero, Laura Colica, questa mattina, ha iscritto sul registro degli indagati il titolare del capannone, il responsabile dell'impresa e il capocantiere della tragedia. Il magistrato ha inoltre incaricato l'anatomopatologo Giuseppe Sciarra che eseguirà l'esame nel pomeriggio.
L'infortunio mortale si è verificato alle 15 di martedì in una falegnameria di Silvi. Un operaio romeno di 54 anni è precipitato da un'impalcatura facendo un volo di oltre dieci metri. L'operaio, immediatamente soccorso, è morto qualche minuto dopo l'arrivo all'ospedale di Pescara. La vittima Costantin Junki, di 54 anni, era residente a Pescara.
Per il momento c'è ancora la prima ricostruzione dei carabinieri fatta con le testimonianze di numerosi altri operai che in quel momento si trovavano nel capannone e che hanno assistito al volo. Dopo essere salito sulla sommità dello stabilimento, l'operaio si è spostato sul tetto di un capannone attiguo a quello su cui erano in programma i lavori. Una parte della copertura di quel tetto, però, era di plastica e il materiale non ha retto. Al passaggio dell'uomo si è sfondata, facendolo precipitare nella falegnameria sottostante. Il titolare del secondo capannone, per il pm, è però estraneo alle indagini.
L'infortunio mortale si è verificato alle 15 di martedì in una falegnameria di Silvi. Un operaio romeno di 54 anni è precipitato da un'impalcatura facendo un volo di oltre dieci metri. L'operaio, immediatamente soccorso, è morto qualche minuto dopo l'arrivo all'ospedale di Pescara. La vittima Costantin Junki, di 54 anni, era residente a Pescara.
Per il momento c'è ancora la prima ricostruzione dei carabinieri fatta con le testimonianze di numerosi altri operai che in quel momento si trovavano nel capannone e che hanno assistito al volo. Dopo essere salito sulla sommità dello stabilimento, l'operaio si è spostato sul tetto di un capannone attiguo a quello su cui erano in programma i lavori. Una parte della copertura di quel tetto, però, era di plastica e il materiale non ha retto. Al passaggio dell'uomo si è sfondata, facendolo precipitare nella falegnameria sottostante. Il titolare del secondo capannone, per il pm, è però estraneo alle indagini.
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