Sindaci indignati: scenderemo in piazza con i nostri cittadini 

Pronti a manifestazioni e a restituire le fasce tricolori Brucchi e Di Centa: «Non ci ferma nessuno stratagemma»

TERAMO. I sindaci sono pronti ad azioni eclatanti. Lo spiacevole epilogo prospettato dai tecnici della Regione con la mancata proroga dell'autorizzazione in scadenza a fine anno per l'approvvigionamento idrico dalla falda attigua ai laboratori di fisica nucleare e al traforo non lo prendono neppure in considerazione.
«Neppure a pensarci», esordice il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, «il permesso va rinnovato e i lavori mancanti per proseguire la captazione vanno fatti, altrimenti qualcuno se ne dovrà assumere la responsabilità». Il sindaco non ammette altre ipotesi: «Non esiste che dobbiamo bere l'acqua del potabilizzatore, per altro in quantità insufficiente per il fabbisogno del territorio quando abbiamo quella di sorgente da poter utilizzare». Secondo lui lo scenario prefigurato dai tecnici regionali«è di una gravità unica e se fosse confermato, indosseremo ancora le fasce tricolori per fare rumore». Brucchi evoca la mobilitazione dei sindaci e dei cittadini contro il pericolo di perdere l'acqua del Gran Sasso. «La Regione deve garantire il percorso per proseguire la captazione», insiste, «su questo non transigo». Il sindaco si riferisce anche all'allarme scattato il 9 maggio per la contaminazione da toluene che ha diffuso la psicosi sulla potabilità dell'acqua. «Non voglio fare cattivi pensieri su quell'episodio», tiene a precisare, «ma nessuno stratagemma ci farà cambiare idea».
Anche il sindaco di Montorio, Gianni Di Centa, rileva un collegamento fra l’allarme generato dalla dichiarazione di non potabilità (revocata dopo 12 ore) e i veti alle captazioni. «Era il timore che avevamo. Avevamo intuito e qual era l’obiettivo di tutto il caos mediatico scoppiato con la dichiarazione di non potabilità: mettere in discussione la captazione di una delle migliori acque. Noi in consiglio comunale abbiamo deliberato che le captazioni sul Gran Sasso sono prioritarie. E semmai vanno chiusi il Laboratorio di fisica nucleare e l’A24. E’ una provocazione, ma significa che vanno adottate tutte le misure necessarie per tutelare la captazione. Altrimenti coinvolgeremo nella battaglia la cittadinanza e restituiremo le fasce».
Il sindaco di Castellalto, Vincenzo Di Marco, sollecita una legge ad hoc. «Quello del Gran Sasso è l’unico acquifero che ha due interferenze di questo calibro: ci vuole una legge specifica che superi quella sulla gestione nazionale dei sistemi idrici integrati. Ci vuole l’impegno di governo e parlamento. In effetti è la politica che deve risolvere il problema e vedere subito quel che c'è da fare. A noi dei pareri tecnici ce ne importa poco. L’acqua è un patrimonio irrinunciabile per i cittadini provincia di Teramo. I dirigenti si mettano da parte, la palla passa alla politica e alla Regione, agli eletti dalla gente, insomma». Di Marco sollecita anche la modifica della legge istitutiva dell’Ersi, l’Ente regionale per il servizio idrico integrato: «chi deve fare programmazione e investimenti ora è un funzionario della Regione, invece la capacità decisionale deve tornare alle comunità locali. L'acqua è un bene indisponibile, le comunità locali devono decidere del proprio patrimonio. Noi comunque sulle captazioni non ci fermiamo, questa cosa è stata poco gradevole».
Diego Di Bonaventura, sindaco di Notaresco, ritiene che la lettera dei cinque dirigenti significhi «che la politica non governa più nulla. Prima Lolli viene da noi e ci incontra e poco dopo i dirigenti mettono il veto alle captazioni? D’altro canto è ormai comune scaricare le responsabilità o non affrontare il problema. Oggi viene prima la necessità di deresponsabilizzarsi che l'interesse della collettività». Di Bonaventura sollecita un nuovo incontro chiarificatore con Lolli.
E intanto annuncia che mercoledì alle 21, in piazza San Pietro a Notaresco ha organizzato un incontro con Augusto De Sanctis del Forum H2O su «Che cosa è successo il 4 e 5 maggio... cosa potrà succedere senza la tua presenza e il tuo impegno. Verso una mobilitazione per l’acqua del Gran Sasso». (a.f.-g.d.m.)
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